Rinnovabili • Legge Clima Germania: “più flessibilità”, via i target sulla CO2 specifici per settore Rinnovabili • Legge Clima Germania: “più flessibilità”, via i target sulla CO2 specifici per settore

Legge Clima, la Germania fa un passo indietro per salvare il governo

L’esecutivo guidato da Olaf Scholz ha deciso di cancellare gli obiettivi di taglio delle emissioni fissati per ogni singolo settore. Per compensare, sarà introdotto l’obbligo di dettagliare le misure concrete da implementare nel 2030-2040

Legge Clima Germania: “più flessibilità”, via i target sulla CO2 specifici per settore
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La Legge Clima della Germania era stata rafforzata nel 2021 dopo una sentenza della Corte Suprema Federale

Via gli obiettivi di riduzione delle emissioni specifici per settore, inserito l’obbligo per il governo di presentare misure concrete e dettagliate sul clima per il decennio 2030-2040. Sono le due grandi modifiche alla Legge Clima che la Germania sta per approvare, dopo l’accordo politico raggiunto il 15 aprile dai tre partiti che formano la maggioranza.

“Più flessibilità”: è così che il ministro per la Transizione Ecologica, Robert Habeck, leader dei Verdi, ha presentato l’intesa. Che arriva al termine di un lunghissimo braccio di ferro con i liberali del FDP. Il partito guidato da Christian Lindner era da tempo contrario a mantenere target precisi per ogni settore dell’economia e preferiva una soluzione intermedia: tenere gli obiettivi ma togliere il carattere vincolante, a patto che il bilancio emissivo nazionale rispettasse le riduzioni attese. In pratica, la richiesta era di un lasciapassare per quei settori – tra cui i trasporti, di cui il FDP esprime il ministro – che sono più indietro nella decarbonizzazione.

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Per ottenere un rilassamento della Legge Clima della Germania, i liberali sono arrivati negli ultimi giorni anche a minacciare uno stop al traffico veicolare durante i fine settimana. Una soluzione draconiana (e non strutturale), presentata come unica via per abbattere le emissioni al ritmo richiesto dalla normativa.

Per scongiurare questa ipotesi che avrebbe messo in difficoltà tutto il governo, il cancelliere Olaf Scholz ha deciso di fare marcia indietro su (quasi) tutta la linea. Saltano così i target per i trasporti, ma anche per tutti gli altri settori produttivi a partire da energia, industria e agricoltura. Soglie che servivano ad assicurare un percorso armonico di decarbonizzazione, evitando che alcuni settori restassero indietro. Il contraltare, per compensare l’indebolimento dell’impianto normativo, è importante ma anche molto in là nel tempo: la nuova versione della Legge Clima introdurrà per la prima volta l’obbligo per l’esecutivo di dettagliare le misure concrete da mettere in campo, ma solo a partire dal 2030.

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La Legge Clima della Germania era stata rafforzata nel 2021 all’indomani della sentenza della Corte suprema federale che aveva stabilito l’obbligo di tutelare, attraverso un’adeguata azione climatica, i diritti fondamentali dei cittadini e il patto tra generazioni. Nel giro di pochi giorni, Berlino aveva aumentato di 5 punti percentuali il suo obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 e aveva anticipato di 5 anni, al 2045, la data entro cui raggiungere la neutralità climatica.

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