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La Legge Aree Idonee del Friuli Venezia Giulia è pronta per il Consiglio

La Legge Aree Idonee del Friuli Venezia Giulia è pronta per il Consiglio
Foto di Simone_ph da Pixabay

È tempo anche per la Legge Aree Idonee del Friuli Venezia Giulia di vedere la luce. La Giunta Fedriga ha presentato proprio in questi giorni la bozza di provvedimento assegnandola alla IV Commissione del Consiglio Regionale.

Il documento in questione, il ddl n.38 recante “Norme per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili sul territorio regionale”, racchiude nei suoi 12 articoli tutte le misure necessarie per allinearsi all’atto nazionale, il Decreto Aree idonee per le FER approvato la scorsa estate.

Come spiegava solo poco tempo fa l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, “la normativa punta a disciplinare l’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, in attuazione del decreto ministeriale del 21 giugno 2024 sulle cosiddette aree idonee”. 

Il Disegno di Legge Aree Idonee del Friuli Venezia Giulia

Tre le direttrici su cui si muove il provvedimento. Da un lato privilegiare l’utilizzo di aree industriali, artigianali, cave dismesse, siti contaminati e superfici già costruite, semplificando le procedure autorizzative nelle aree di minor pregio ambientale.

Dall’altro aumentare i vincoli per gli impianti su suolo agricolo. Come? Ad esempio con l’obbligo di preservare una superficie contigua pari almeno a nove volte quella occupata dall’impianto per quelli di potenza superiore a 12 MW. O stabilendo che la copertura della superficie dell’impianto da realizzare sommata a quella degli impianti della stessa tipologia autorizzati nelle medesime aree, non superi il 3% della superficie agricola del territorio comunale.

Nel contempo il testo mira a favorire il coinvolgimento della popolazione e degli enti locali. I proponenti di impianti di potenza superiore a 1 MW dovranno infatti attivare misure di compensazione e avviare processi di comunicazione e consultazione pubblica.

Vediamo nel dettaglio i sì e i no inseriti del provvedimento.

Aree idonee in FVG

Il disegno di legge identifica come aree idonee nel Friuli Venezia Giulia – a cui applicare procedimenti autorizzatori semplificati – diverse tipologie di ambienti. Nel dettaglio:

Ovviamente nel pieno rispetto dei vincoli paesaggistici e culturali. E prevedendo delle deroghe per impianti fotovoltaici a terra in aree agricole, qualora i sistemi siano finalizzati alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili o siano finanziati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

Il testo consente anche alla Regione di svolgere anche un ruolo attivo nella promozione della realizzazione di impianti FER. Come? Assumendo su delega degli enti pubblici locali l’organizzazione e la gestione delle procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione delle aree idonee qualora nella disponibilità degli enti stessi.

Le Aree Non Idonee alle rinnovabili

Il testo individua anche le zone da “escludere” suddividendole in tre categorie principali, a seconda del tipo di tutela che le caratterizza:

Tutela del patrimonio culturale e del paesaggio che comprende aree di particolare valore paesaggistico e culturale, come:

Tutela dell’ambiente, includendo nella categoria zone di pregio naturalistico e ambientale, come:

Tutela delle attività agricole, riguardante territori con specifiche caratteristiche agricole, come:

 

Infine il Disegno di legge del Friuli Venezia Giulia elimina il divieto di realizzare impianti alimentati da biomasse situati in un raggio inferiore a 2 chilometri da colture pregiate.

Il provvedimento, fa sapere la Regione, sarà sottoposto all’esame del Consiglio delle autonomie locali, in attesa di eventuali approfondimenti per garantire il pieno rispetto delle tutele agricole e paesaggistiche

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