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Tutti in Classe A: la radiografia dell’edilizia italiana

Ben 500 edifici di 47 città italiane sono stati radiografati dalle termocamere di Legambiente per il rapporto "Tutti in Classe A". Bocciate anche le archistar e le biocase.

1-Tutti-in-classe-A(Rinnovabili.it) – Legambiente presenta l’edizione 2014 del rapporto “Tutti in Classe A”, la campagna che anche quest’anno ha permesso di “radiografare” il patrimonio edilizio italiano mostrando problemi e buone pratiche legate all’efficienza energetica degli edifici.

 

Il rapporto è stato redatto allo scopo di illustrare i numerosi vantaggi che porta con se una corretta progettazione, a partire dalla riduzione della spesa energetica, fino ad arrivare ad una migliore qualità della vita e della sicurezza degli inquilini.

Armati di una termocamera ad infrarossi i tecnici di Legambiente hanno analizzato ben 500 edifici di 47 città italiane costruiti dal dopoguerra ad oggi, ottenendo risultati decisamente sconfortanti e che hanno mostrato un panorama edilizio poco attento all’efficienza ed al benessere dei cittadini.

Se da un lato uno dei principali problemi emersi dagli scatti dell’associazione ambientalista è proprio la mancanza di un adeguato isolamento termico dell’involucro, un dato che trasforma gli edifici in veri e propri “colabrodi” energetici, il Rapporto sottolinea anche come una corretta riqualificazione energetica, con l’aggiunta di cappotti termici, potrebbe dar luogo a risultati significativi in termini di riduzione delle dispersioni e dei consumi.

Accanto ad un patrimonio edilizio energivoro ed insicuro anche nelle strutture destinate all’istruzione, si aggiungono poi i problemi legati alla normativa nazionale e l’articolato ed inadeguato quadro di regole stabilite dalla diverse Regioni, talvolta addirittura discordanti per quanto riguarda controlli e sanzioni.

 

Bocciate anche le “Archistar”

 

2-Tutti-in-classe-AIl triste riscontro del Rapporto di Legambiente ha fatto emergere una notevole criticità anche negli edifici costruiti dopo la direttiva europea del 2002, ovvero in un periodo storico in cui era stata delineata con chiarezza la direzione che il settore avrebbe dovuto adottare. Paradossalmente non si salvano nemmeno le costruzioni che si autodefiniscono “biocase”, lasciando emergere dalle termofotografie i medesimi problemi disperdenti degli altri edifici.

Da Trento a Catania sono moltissimi gli esempi da non seguire dove l’estrema eterogeneità dei colori, compare anche nei fotogrammi che ritraggono edifici “firmati” progettati da noti nomi dell’architettura internazionale.

Non si salvano Fuksas, Krier e Portoghesi, autori di edifici con evidenti difetti nelle superfici perimetrali e nell’isolamento, poco attenti anche all’esposizione delle facciate ed ala tipologia di materiale. Uno dei pochi esempi positivi da citare tra i grandi nomi dell’architettura è però il progetto firmato da Cino Zucchi ad Assago dove le termografie mostrano ottime prestazioni in termini di isolamento.

 

Le buone pratiche

 

Tutti-in-classe-ANon serve andare all’esterno per trovare validi punti di riferimento da prendere ad esempio e, come sottolineato da Legambiente in “Tutti in Classe A”, oggi non esistono nemmeno più evidenti ragioni economiche che possano limitare la scelta di progettare o ristrutturare in Classe A. Bollette meno care con un risparmio anche pari ai 2.000 euro per i residenti del Kondominium Rosenbach a Bolzano, per gli abitanti dei complessi di via Cittadella a Firenze o di alcuni condomini di Cassano delle Murgie a Bari, solo per citarne qualcuno.

Ma la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente secondo Legambiente passa anche dagli “ecoquartieri”, presi in esame dal Rapporto come una delle soluzioni più efficaci in grado di migliorare non solo la qualità dei singoli edifici ma delle intere città.

 

La terapia di Legambiente

 

Con “Tutti in Classe A” Legambiente identifica nell’innovazione ambientale l’unica e valida alternativa per combattere la crisi che per sei anni ha tenuto sotto scacco il settore delle costruzioni, producendo oltre 600 mila disoccupati. Secondo l’associazione ora tocca al Governo prevedere interventi tempestivi che possano rilanciare il settore, percorrendo diverse strade in parallelo: come l’aumento di controlli e sanzioni per garantire i cittadini sulle prestazioni energetiche e la sicurezza degli edifici; rendere obbligatoria la progettazione in Classe A per gli edifici superiori a determinate dimensioni; assegnare delle premialità alle ristrutturazioni edilizi ed energetiche; finanziando gli interventi di riqualificazioni e soprattutto, snellendo le procedure amministrative.

 

Scarica il Rapporto “Tutti in Classe A 2014