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L’effetto Lula non esiste: a febbraio record di disboscamento in Amazzonia

Secondo i dati del sistema di monitoraggio satellitare brasiliano, è il peggior febbraio da quanto sono iniziate le rilevazioni. Peggiore anche dei 4 anni sotto Bolsonaro. Forse, però, il dato è “gonfiato” dalle aree deforestate non viste a gennaio a causa della copertura nuvolosa

Disboscamento dell’Amazzonia: febbraio record, mai così male
Foto di Bobby Stevenson su Unsplash

Nei primi 17 giorni del mese sono spariti 209 km2 di foresta pluviale tropicale

(Rinnovabili.it) – Il cambio di passo sulla deforestazione promesso da Lula si fa attendere. I dati di gennaio, il primo mese in cui il leader del Partito dei Lavoratori era tornato al potere, avevano fatto ben sperare. Ma quelli di febbraio costringono a un amaro bagno di realtà. Per invertire la rotta sul disboscamento in Amazzonia non bastano le battaglie simboliche, per quanto importanti. Servono politiche coerenti e controlli a tappeto. Altrimenti, l’obiettivo di Lula di arrivare a deforestazione zero entro il 2030 rischia di restare lettera morta.

Il disboscamento in Amazzonia corre di nuovo

Con i dati aggiornati al 17 febbraio, il sistema satellitare di rilevamento della deforestazione in Brasile segna 209 nuovi km2 di foresta distrutta. Una superficie pari a due volte il comune di Parigi. Come se le motoseghe, in appena 15 giorni, avessero abbattuto un’area grande tre volte la Foresta del Cansiglio tra Veneto e Friuli, la 3° più estesa d’Italia con i suoi 7000 ettari.

È il peggior dato per il mese di febbraio da quando esistono le rilevazioni sistematiche. Peggiore anche dei numeri toccati durante i 4 anni di Bolsonaro. Un quadriennio terribile per l’Amazzonia, che ha visto un aumento di oltre il 60% della deforestazione fino ad arrivare a ritmi mai registrati dal 1988, quando è entrato in servizio il sistema di monitoraggio via satellite.

In realtà l’altalena di numeri nei primi due mesi del 2023 potrebbe essere un abbaglio. Già a inizio mese alcuni osservatori avvertivano che il dato di gennaio, -61% rispetto al gennaio dell’anno prima (pari a 167 km2 di foresta pluviale tropicale), era da prendere con le pinze. Troppa la copertura nuvolosa per avere una fotografia completa e certa dello stato del disboscamento in Amazzonia. Così, l’impennata di febbraio potrebbe in realtà incorporare le aree deforestate non viste il mese scorso. Il che riporterebbe l’andamento a livelli medi analoghi a quelli dell’era Bolsonaro.