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La Spezia, 2 ecoisole con il progetto P.RI.S.MA-MED

L’inaugurazione della nuova “filiera del rifiuto” si terrà lunedì 6 dicembre alle 11 presso banchina Revel

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Di Zucchero82 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=111367938

Il progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale

La Spezia. Tutela dell’habitat marino, riuso e riciclo sono le parole chiave del progetto Europeo Interreg Italia-Francia Marittimo P.Ri.S.Ma-MED (Piano Rifiuti e Scarti in Mare di pesca, acquacoltura e diporto nel Mediterraneo, 2018-2021), che fa tappa alla Spezia, con l’avvio di due ecoisole per una virtuosa gestione dei rifiuti prodotti o raccolti dalle attività antropiche in mare.

All’investimento strutturale dei punti di raccolta infatti è abbinata una governance innovativa ed integrata degli scarti derivanti da pesca, acquacoltura e diporto per garantire una crescente attenzione all’ambiente e per sviluppare in modo sistematico un’economia circolare legata al recupero integrale di alcuni prodotti di scarto, al fine di reinserirli nel ciclo produttivo.

L’inaugurazione della nuova “filiera del rifiuto” si terrà lunedì 6 dicembre alle 11 presso banchina Revel alla Spezia alla presenza del sindaco Pierluigi Peracchini, del vice presidente e assessore alla Pesca di Regione Liguria Alessandro Piana, del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva, dell’assessore all’Ambiente del Comune de La Spezia Kristopher Casati, del presidente Gestimar S.c.p.a. Augusto Comes e della project manager di Ticass S.c.r.l. Claudia Cattaneo.

Il progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale con Regione Liguria, di cui è soggetto attuatore all’interno del progetto P.Ri.S.Ma – MED con partner Arpal, IZS, Ticass e Gestimar. Il budget messo a diposizione dal progetto P.Ri.S.Ma-MED è pari a 55.000 euro (110 mila euro se si ricomprendono anche le ecoisole di Genova-Prà su un budget totale destinato a Regione Liguria di 370.656.000 euro).

Nello specifico l’impianto, fornito e messo in opera da EcoControlGsm S.r.l., sarà in grado di ricevere dalla totalità delle imbarcazioni della pesca professionale e dal diporto nautico una quantità variabile di rifiuti mensili, dalla gestione ordinaria ai picchi di eventi meteo abnormi come mareggiate e alluvioni.

La struttura è composta principalmente da due sezioni: una dedicata alla raccolta dei RAP (rifiuti accidentalmente pescati) per uso esclusivo dei pescherecci ormeggiati lungo la banchina, affidata all’azienda municipalizzata Iren-Acam, e l’altra destinata ai rifiuti speciali da pesca e diporto gestita da Sepor Spa.

Tra la “marine litter” si può rinvenire plastica, carta, metallo, legno, materiale ferroso, vetro, mentre i rifiuti speciali comprendono soprattutto batterie e olii motore.

L’area è completata da adeguata illuminazione e segnaletica oltre che da un impianto di videosorveglianza interno ed esterno, per assicurarne un corretto utilizzo.

Al fine di garantire la sicurezza, gli ingressi saranno gestiti esclusivamente con appositi badge elettronici e lettore ottico.

Il posizionamento è strategico, per ottemperare alla massima funzionalità con un impatto paesaggistico minimo: le ecoisole si trovano nell’area antistante l’ormeggio del naviglio da pesca, in posizione funzionale anche per gli utenti del diporto limitrofi.

I servizi di svuotamento avranno una frequenza minima settimanale implementabile in base alle esigenze.

“L’ ottimizzazione di un circuito virtuoso per la pesca e l’acquacoltura tramite apposite isole ecologiche – dichiara il vice presidente e assessore alla Pesca di Regione Liguria Alessandro Piana – ha unito oltre 4200 chilometri di costa dalla Liguria alla Toscana, dalla Corsica alla Sardegna, con il Progetto Europeo Interreg Italia-Francia Marittimo P.Ri.S.Ma-MED.

Un passo in più per valorizzare il nostro mare e per aiutare una categoria che si è dovuta confrontare troppo spesso con una legislazione macchinosa o non facile da seguire sul tema dei rifiuti e del riuso.

Le ecoisole realizzate per pescatori e diportisti nelle aree strategiche di banchina Revel intendono coniugare le esigenze della gestione operativa alla sostenibilità ambientale per diverse categorie che vivono il mare in termini biologici, ma anche socioeconomici, in linea con i più alti standard internazionali.

Fin da subito Regione Liguria in qualità di capofila, si è attivata come soggetto attuatore in stretta sinergia con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e i partner Arpal, IZS, Ticass, e Gestimar , per la realizzazione delle isole ecologiche innovative, cooperando con tutti gli enti coinvolti, il Comune della Spezia, le istituzioni, le diverse associazioni di categoria, le aziende municipalizzate e le imprese ittiche, mediando le principali necessità del settore grazie ad un elevato tasso di innovazione”.

“L’installazione di queste due ecoisole, co-finanziate nell’ambito del progetto Europeo Interreg Italia-Francia Marittimo P.Ri.S.Ma-MED, testimonia l’impegno continuo da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale nella direzione di un porto sempre più ambientalmente sostenibile, nonché la volontà di coinvolgere in maniera attiva una parte importante della comunità portuale – commenta il presidente dell’Ente Mario Sommariva -.

Oggi possiamo apprezzare in maniera concreta il lavoro del tavolo istituzionale istituito tre anni fa assieme a Regione Liguria, Comune della Spezia, Ticass, ARPAL e le associazioni dei pescatori spezzini.

Queste ecoisole consentiranno una modalità innovativa di gestione dei diversi tipi di rifiuti prodotti o raccolti in mare che, – ha dichiarato Sommariva – , aiuterà i lavoratori del settore della pesca e tutti coloro che vivono quotidianamente ed in prima persona il mare, nel contribuire al miglioramento della qualità delle acque”.

“P.Ri.S.Ma-MED – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune de La Spezia Kristopher Casati – è un progetto finalizzato ad innovare la governance e la gestione integrata, nei porti commerciali, di rifiuti e scarti derivanti da pesca, acquacoltura e diporto attraverso l’adozione di un Piano rifiuti e scarti per pesca, acquacoltura e diporto.

Dopo aver risolto la gestione dei rifiuti nella nostra città oggi, con l’introduzione di queste strutture innovative e performanti, ci occupiamo anche della gestione dei rifiuti prodotti nella zona mare.

L’obiettivo comune è quello di avere un porto sempre più ambientalmente sostenibile per una gestione intelligente dei rifiuti raccolti: con ingresso gestito elettronicamente e attrezzate con telecamera interna ed esterna, per il controllo dei conferimenti”.

“Confcooperative, continuando l’attività di coordinamento della pesca che l’ha vista alla Spezia già impegnata nella problematica delle concessioni demaniali del settore – dice la presidente Confcooperative La Spezia Anna Vivaldi- , ha contribuito al progetto INTERREG, P.Ri.S.Ma-MED per arrivare alla realizzazione delle isole ecologiche dedicate ai RAP, rifiuti accidentalmente pescati, con la raccolta delle testimonianze e dei dati dai pescatori fornendo tabelle con le varie tipologie e quantità che sono normalmente raccolte, con proposte per risolvere le problematiche di mantenimento a bordo dei materiali differenziati e indicazioni sulla disposizione dei contenitori nelle isole ecologiche.

Ha collaborato attivamente con l’Autorità Portuale per la definizione dei sistemi di controllo per evitare usi impropri delle strutture”.

“I pescatori sono le prime sentinelle del mare – spiega il presidente Gestimar S.c.p.a. Augusto Comes – da sempre attenti al mantenimento dell’ecosistema in cui operano, da cui la necessità di portare a terra, stoccare e riciclare i rifiuti inevitabilmente prodotti durante l’attività lavorativa o accidentalmente rinvenuti.

L’attività di pesca sostenibile infatti garantisce il presidio dell’ambiente tramite la costante pulizia di acque e fondali.

Ecco perché la priorità di Gestimar come partner tecnico è stata quella di interfacciarsi con i protagonisti della filiera tramite attività di monitoraggio e interviste su centinaia di soggetti per garantire la corretta gestione del mare secondo le reali necessità di chi lo vive.

Ci siamo prefissi di unire concretamente il mondo della pesca e quello delle istituzioni tramite la condivisione di esperienze, conoscenze e report tecnici per giungere ad una governance realmente condivisa e condivisibile”.

“Per il progetto P.Ri.S.Ma-MED – aggiunge la project manager di Ticass S.c.r.l. Claudia Cattaneo – in qualità di partner abbiamo incentrato l’attività sulla redazione di linee guida operative che possano realmente migliorare le condizioni ambientali, logistiche ed igienico-sanitarie delle aree portuali.

Alla Spezia il progetto originario si è ampliato dalla pesca al diporto, realizzando un esempio di best practice replicabile in futuro su altre realtà.

Tra gli elementi più importanti si ricordano: gli aspetti normativi e operativi, la caratterizzazione della quantità e della qualità dei rifiuti, la valorizzazione e le esigenze pratiche delle filiere di recupero con relativi piani di fattibilità.

Ricordo che il progetto oltre alla Spezia coinvolge anche Genova Prà, Livorno, Isola Rossa e Santa Teresa di Gallura”.