A mettere in fila gli interventi pubblici di CropLife Europe contro la direttiva SUR sui pesticidi è InfluenceMap. L’azione di lobbying e pressione sulla Commissione europea inizia nel 2020
A inizio febbraio, von der Leyen ha congelato la direttiva SUR sui pesticidi
(Rinnovabili.it) – Il dietrofront di Ursula von der Leyen sulle nuove regole per l’uso sostenibile dei pesticidi in agricoltura non è arrivato solo per le proteste dei trattori di queste settimane. Dietro l’inversione di marcia su uno dei tasselli più importanti del Green Deal – cancellato senza preavviso in un discorso a Strasburgo questa settimana – ci sono anche anni di pressioni da parte dei grandi gruppi di interesse legati all’industria agrochimica. A partire da CropLife Europe, uno dei sindacati europei dell’industria agricola più importanti. Che ha speso molte energie per contrastare la direttiva SUR sui pesticidi.
CropLife Europe e la battaglia contro la direttiva SUR sui pesticidi
A mettere in fila gli interventi pubblici di CropLife Europe contro la direttiva SUR sui pesticidi è InfluenceMap. L’azione di lobbying e pressione sulla Commissione europea inizia nel 2020, quando il sindacato presenta un documento di sintesi dove si definisce “non realistico” l’obiettivo di riduzione dell’uso dei pesticidi chimici del 50% entro il 2030.
Quando l’iter della legislazione entra nel vivo, CropLife Europe rincara la dose definendo i target “arbitrari” e chiedendo all’esecutivo UE di valutare se esistano davvero soluzioni alternative “disponibili, efficaci, sicure e convenienti per gli agricoltori”.
Poi inizia il lavoro ai fianchi della relatrice principale della proposta, Sarah Wiener, eurodeputata austriaca dei Verdi europei. Le richieste del sindacato si moltiplicano e attaccano tutti i capisaldi della direttiva. Si chiede di diluire i target, togliere il divieto di usare pesticidi nelle cosiddette “aree sensibili” (ad esempio in prossimità di scuole) e, ancora, assicurarsi che le alternative siano davvero disponibili.
Arriviamo poi a ottobre 2023, alla vigilia del voto del parlamento europeo sulla direttiva SUR sui pesticidi. CropLife Europe fa circolare un nuovo position paper in cui lamenta un possibile impatto economico negativo della legislazione. Non solo per gli agricoltori ma anche per altri settori. Come quello degli sport su erba: “in assenza di superfici da golf giocabili, il settore cercherebbe di spostare le proprie sedi al di fuori del UE come il Regno Unito, il Nord Africa o la Turchia, dove non si applicano leggi regolamentari così rigide sulla gestione del tappeto erboso”, scriveva il sindacato europeo.
Alcuni membri di CropLife Europe hanno fatto ulteriori pressioni in modo individuale. Come i colossi dell’agrochimica Bayer e BASF. Già nel 2021 le due compagnie chiedono alla Commissione di non adottare obiettivi vincolanti sul taglio dei pesticidi, poi la pretesa si trasforma nel garantire flessibilità agli Stati membri perché la riduzione dell’uso di fitosanitari sarebbe già in stato avanzato.
“Da quando il Regolamento sull’Uso Sostenibile è stato proposto per la prima volta dalla Commissione Europea, l’industria agrochimica si è opposta agli obiettivi vincolanti sulla riduzione dei pesticidi. Hanno esercitato pressioni per ottenere questo risultato attraverso numerosi canali, tra cui risposte alle consultazioni, social media e interviste”, riassume Rebecca Vaughan, responsabile del programma di InfluenceMap per la finanza sostenibile e la biodiversità. “Le narrazioni diffuse dall’industria agrochimica, come la loro affermazione secondo cui non esistono alternative a molte delle sostanze chimiche attualmente in uso, sembrano essere state accolte dai politici, suggerendo che questa opposizione avrebbe potuto essere significativa nella decisione di abolire la politica”.