Un risultato storico, secondo i presidenti delle quattro regioni appartenente al MMAP
“Il riconoscimento e l’inserimento del Corridoio adriatico nella traiettoria TEN-T è un punto di partenza importante che ci deve responsabilizzare nell’utilizzo delle risorse attuali, ma anche a costruire, intorno a questa traiettoria, occupazione, sviluppo e competitività per il nostro sistema imprenditoriale”. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, partecipando, in collegamento, alla video conferenza stampa promossa dalla Regione Abruzzo.
La Commissione europea ha inserito la fascia adriatica nelle reti TEN-T, da Ancona a Foggia, nella cosiddetta “Extended Core” che consente di accedere ai finanziamenti europei per le reti di trasporto. Un risultato storico, secondo i presidenti delle quattro regioni appartenente al MMAP (Marche, Molise, Abruzzo Puglia), ottenuto “grazie al grande lavoro di squadra svolto dalle Regioni adriatiche della fascia centro meridionale. Abbiamo unito le forze per rendere credibile una proposta portata poi, dal ministro Giovannini, al tavolo europeo, consentendo di superare un ritardo infrastrutturale altrettanto storico”. In collegamento c’erano, oltre al ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini, anche i presidenti delle Marche, del Molise Donato Toma e della Puglia Michele Emiliano.
È un risultato “assolutamente indispensabile per il futuro della dorsale adriatica – ha rimarcato Acquaroli – Investimenti e progettazioni che restituiscono centralità e dignità a un intero territorio che è stato, negli anni, penalizzato nello sviluppo delle traiettorie di trasporto nazionali e internazionali. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno e allo sforzo di tutta la filiera istituzionale. Oggi possiamo rallegrarci di questo straordinario risultato, ma da domani – ha concluso il presidente – dobbiamo iniziare a lavorare per mettere a terra i 5 miliardi di euro previsti dalla legge di bilancio nazionale per sostenere questo investimento e per reperire altre risorse necessarie a concretizzare questo sogno che coltivavamo da tempo”. Il ministro Giovannini ha spiegato che “grazie al negoziato di questi mesi, la Commissione Ue ha inserito, nella Rete Core, il porto di Civitavecchia e la dorsale ferroviaria adriatica. Una dorsale non solo fondamentale per lo sviluppo di una parte rilevante del paese, ma che ha anche una funzione insostituibile, in particolare per quanto concerne le merci. Nel PNRR abbiamo messo fondi consistenti sui porti, sullo sviluppo della rete ferroviaria. Tutti interventi che devono essere completati entro il 2026. Con la legge di bilancio, anche come viatico per convincere la Commissione Ue che facevamo sul serio, abbiamo inserito 5 miliardi di euro di investimento proprio sulla dorsale adriatica. Questo elemento è stato estremamente rilevante per convincere la Commissione che l’Italia non presentava una richiesta estemporanea, ma intendeva concretizzare un investimento serio. La Commissione ha accettato la nostra proposta d’inserimento nella Rete Core della dorsale adriatica, aprendo la strada a ulteriori finanziamenti”. Una scelta, quella della Commissione Ue e del Governo, che “rende possibile rimediare a una profonda ingiustizia che penalizzava tutta l’area centro meridionale adriatica”, ha rilevato Emiliano. Il presidente Toma ha ribadito che, quella delle Regioni coinvolte, “è stata una sinergia importante, che ha portato a risultati che sembravano impossibile da raggiungere”.