Il neo presidente cancellerà i permessi per il Keystone XL il 20 gennaio
(Rinnovabili.it) – Nella carrellata di provvedimenti che il nuovo presidente americano Joe Biden prenderà nel giorno del suo insediamento, mercoledì 20 gennaio, c’è anche lo stop definitivo al Keystone XL. Appena dopo la cerimonia di inaugurazione, il nuovo inquilino della Casa Bianca ha promesso di dare segnali tangibili di svolta. L’era Trump si dovrebbe chiudere con una raffica di decisioni – alcune simboliche, altre ben più sostanziali – di cui gran parte riguardano il contrasto al cambiamento climatico.
La pietra tombale sull’oleodotto Keystone XL ricade in entrambe le categorie. Ha una portata simbolica elevata, visto che l’opera mastodontica era uno dei pilastri della politica energetica di Donald Trump. Ma è anche una mossa con ricadute pratiche e immediate.
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Che Joe Biden voglia compiere questo passo nel suo primo giorno da presidente alla Casa Bianca lo riferisce l’emittente CBC, che è riuscita a mettere gli occhi sulla lista dei provvedimenti della nuova amministrazione. “Rescind Keystone XL pipeline permit” (cancellare i permessi per il Keystone XL) è nell’elenco.
Anche sull’onda di imponenti proteste popolari, l’oleodotto era stato bocciato nel 2015 da Obama, con Biden che aveva già giocato un ruolo di primo piano nella decisione visto che si scontrava con gli sforzi dell’amministrazione nella lotta al riscaldamento globale. Poi il ribaltone di Trump, che nel 2017 aveva in fretta firmato tutti i permessi per la TransCanada Corporation e dato nuova linfa al progetto. Che al momento è praticamente ultimato nella sua parte canadese, mentre i lavori dal lato statunitense procedono più a rilento.
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L’opera sarebbe dovuta essere un oleodotto lungo più di 2mila km tra Canada e Stati Uniti. La pipeline avrebbe portato circa 830mila barili al giorno di sabbie bituminose dall’Alberta canadese fino alle raffinerie e i terminal sulla costa meridionale americana, sul golfo del Messico. I permessi che potrebbero decadere con la decisione di Biden valgono circa 9 miliardi di dollari.