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L’Europarlamento apre le porte al gas per il Just Transition Fund

Il Just Transition Fund è pensato per supportare le regioni più dipendenti dai combustibili fossili nella transizione e, in parallelo, tutelarle dai possibili impatti economici e sociali di questo processo.

Votato un emendamento al Just Transition Fund per finanziare i progetti legati al comparto gasiero

(Rinnovabili.it) – Il gas torna a fare capolino nel fondo UE per la transizione verde. Il parlamento europeo ha votato mercoledì 16 settembre un emendamento che permetterebbe di attingere al Just Transition Fund per finanziare alcuni progetti legati al comparto gasiero. Scatenando un cortocircuito tra le istituzioni UE, visto che sia la Commissione, sia i singoli governi nazionali erano già d’accordo per escludere questa opzione.

Di possibile conflitto tra Strasburgo e Bruxelles si era iniziato a parlare già a luglio. In estate, la Commissione affari regionali (REGI) aveva fatto presente che per tutelare le regioni che dipendono più fortemente da fonti altamente inquinanti (carbone, lignite, torba, ecc) era necessario permettere anche a progetti di gas fossile di ottenere finanziamenti di transizione.

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Riemerge qui, sotto altra veste, l’ormai più che noto dilemma che agita da tempo il dibattito sulla transizione energetica dell’euroblocco: chi inquina di più non vuole essere penalizzato dall’obbligo di raggiungere gli obiettivi climatici, e lo fa in nome proprio di quella “giusta transizione” che è incastonata nel preambolo dell’accordo di Parigi e che informa l’intero approccio UE. Dilemma che di conseguenza annacqua gli obiettivi e abbassa le ambizioni di Bruxelles.

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Il Just Transition Fund è pensato per supportare le regioni più dipendenti dai combustibili fossili nella transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio, e in parallelo tutelarle dai possibili impatti economici e sociali di questo processo. Manolis Kefalogiannis, eurodeputato greco promotore dell’emendamento e membro della REGI, ha spiegato che è stata accordata una “limitata possibilità di investimenti in gas naturale in quanto questo è combustibile di transizione.

I progetti approvabili devono essere localizzati in regioni ad alta dipendenza dal carbone ed essere comunque in linea con gli obiettivi climatici UE al 2030. Ma questa posizione è giudicata assolutamente senza senso da una buona fetta di società civile. Gli attivisti di Climate Action Network hanno denunciato l’incoerenza del voto del parlamento, che continua a puntare sul gas, mentre allo stesso tempo presenta il Just Transition Fund come uno strumento per raggiungere obiettivi climatici più ambiziosi.