Sarà anticipata al 1° marzo 2023 anziché partire dal 1° novembre 2025 la limitazione della circolazione dei veicoli privati e merci diesel fino a euro 5, nelle zone del Comune di Firenze in cui non sono rispettati i valori di biossido d’azoto.
Ulteriori misure urgenti di rafforzamento per il rispetto degli obblighi previsti per NO2 nell’agglomerato di Firenze
Firenze – Parere favorevole a maggioranza, con 4 sì del Pd e 2 no di FdI e Lega, in commissione Territorio e ambiente, presieduta da Lucia De Robertis (Pd), ad ulteriori misure urgenti di rafforzamento per il rispetto, nell’agglomerato di Firenze, degli obblighi previsti per il biossido d’azoto, in attuazione della direttiva europea relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.
Sarà anticipata al 1° marzo 2023 anziché partire dal 1° novembre 2025 la limitazione della circolazione dei veicoli privati e merci diesel fino a euro 5, nelle zone del Comune di Firenze in cui non sono rispettati i valori di biossido d’azoto. La limitazione sarà preceduta da un piano di comunicazione rivolto ai cittadini e da un programma di contributi per la sostituzione dei veicoli.
E’ stato tenuto conto che il divieto degli euro 4 non ha prodotto riduzioni sufficienti, tali da garantire il rispetto dei valori limite della stazione per questo si è ritenuto necessario estendere le limitazioni verso ulteriori categorie di veicoli.
In questo modo si ottempera alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 12 maggio 2022 proprio sulla non conformità del valore medio annuo per NO2 nell’agglomerato di Firenze. In questa zona, in particolare alla stazione di rilevamento di Fi-Gramsci, continuano infatti, a registrarsi superamenti dei valori limite di qualità dell’aria per il biossido. Si ricorda che la causa si è conclusa con l’obbligo di dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte nella sentenza, vale a dire la Regione deve adottare ulteriori provvedimenti per conseguire in tempi rapidi il rispetto del valore limite in materia di qualità dell’aria stabiliti dalla normativa comunitaria.
La stazione urbana- traffico di FI-Gramsci rappresenta il punto di maggiore criticità in Toscana. La rappresentatività di tale stazione, data la tipologia, è comunque da ricondurre ai viali di circonvallazione relativamente alla parte che va dalle porte medievali di ingresso alla città verso Arezzo (Piazza Beccaria) e verso Prato (Porta a Prato). La principale sorgente di questo tipo di inquinamento è identificata nel traffico, in particolare, alle emissioni “exhoust” dei veicoli diesel euro 3, euro 4, euro 5. Si ricorda che tra i provvedimenti adottati sono entrati in vigore i divieti di circolazione, da marzo 2021, per i veicoli privati e merci diesel euro 4 in alcune zone di Firenze. Il divieto è accompagnato da un programmai di incentivi, finanziato dal ministero e gestito dal comune di Firenze, rivolto a cittadini e imprese per la sostituzione dei veicoli a diesel con veicoli a basso impatto ambientale. La dotazione finanziaria complessiva è pari a 3milioni e mezzo di euro, dei quali il Comune nel 2021 ha già assegnato un milione e ad agosto 2022 ha pubblicato un nuovo bando, con scadenza 31 dicembre 2022, estendendo il contributo anche alla rottamazione dei diesel euro 5, per un importo pari a 2milioni e mezzo.
“Non sappiamo se la limitazione ad un’unica stazione urbana, quella di Firenze Gramsci sia sufficiente seppur rappresenti il punto di maggiore criticità – ha detto il vicepresidente della commissione Alessandro Capecchi (FdI) – e riguardo al programma di contributi per la sostituzione dei veicoli “penso che si debba capire meglio chi ci mette i soldi, quanti ne mette e con quali criteri saranno distribuiti”. Riccardo Massimiliano Baldini (Lega) ha ribadito le perplessità sul tema “soprattutto tenuto in considerazione il fatto – ha detto – che in quanto ad inquinamento incidono l’usura dei freni delle gomme cosi come la tipologia dell’asfalto”. Secondo Baldini andrebbe potenziato il trasporto pubblico locale.
La delibera di Giunta prevede comunque la possibilità di ridefinire, i divieti introdotti qualora, fra il 31 dicembre 2022 ed il 1° marzo 2023, emergessero dati di monitoraggio in significativo e costante miglioramento, tali da garantire il pieno rispetto dei valori limite.