Grazie al pacchetto di incentivi voluto da Biden, nel 2040 gli EV saranno il 69% della flotta nazionale USA. Mentre le centrali a gas con CCS diventeranno presto competitive persino con pv e eolico. In altri settori il peso delle misure è molto minore, specie nell’industria hard to abate
L’analisi di BNEF sull’IRA approvato nel 2022
(Rinnovabili.it) – Nemmeno i 369 miliardi di dollari messi da Joe Biden nell’Inflation Reduction Act (IRA) basteranno per mettere gli Stati Uniti sulla traiettoria giusta per rispettare il Paris Agreement. Il maxi pacchetto di incentivi per la transizione energetica approvato l’anno scorso è abbastanza per dimezzare le emissioni nazionali, passando da 5,3 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2) a 2,3 entro metà secolo. Ma sarà efficace per decarbonizzare solo alcuni settori.
Gli effetti dell’Inflation Reduction Act sulle emissioni USA
Ad esempio sul fronte trasporti. Gli incentivi forniti dall’IRA riusciranno a far recuperare gran parte dei ritardi che oggi Washington sconta, rispetto a Cina e UE, nell’elettrificazione dei trasporti. Entro il 2040, il piano dovrebbe portare la percentuale di EV sulla flotta totale al 69%. Più ombre che luci, invece, nella decarbonizzazione dell’industria pesante come le acciaierie. E anche sul capitolo idrogeno il futuro non è rosa: nonostante gli incentivi, ancora nel 2040 il vettore energetico in USA non sarà più economico dei feedstock usati ora da queste industrie.
Sono i risultati a cui arriva uno studio di BloombergNEF, il primo a tentare una valutazione complessiva degli effetti dell’Inflation Reduction Act. “Ragionevolmente non ci aspettavamo che le politiche da sole ci portassero automaticamente a net zero. Ciò che è stato sorprendente è che si è trattato di un impatto molto minore in alcuni settori”, ha affermato Tara Narayanan, autrice del rapporto.
Un ambito che avrà vento in poppa grazie all’Inflation Reduction Act è quello della cattura e stoccaggio di CO2. Al punto che le centrali a gas dotate di questa tecnologia, grazie ai crediti fiscali previsti dal piano di Biden, diventeranno presto competitive rispetto agli impianti unabated. Non solo: saranno competitive anche rispetto a eolico e solare.
Dall’analisi di BNEF arriva anche una stima dell’impatto dell’IRA in termini di emissioni tagliate. Biden aveva promesso nel 2021 di ridurre i gas serra USA del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2005. Oggi la traiettoria è su una riduzione del 28%, ben lontana dal target. Senza l’IRA, sarebbe due punti percentuali più bassa, al 26%.