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Industria: respinta mozione sulla riconversione della Solvay

Noferi chiedeva l’impegno della Giunta a farsi promotore presso il nuovo ministero alla Transizione ecologica di un’accelerazione della riconversione dello stabilimento Solvay

credits: dlmanrg via Flickr | CC BY-NC-ND 2.0

L’atto, presentato da Silvia Noferi (M5S), ha ricevuto il voto favorevole solo dei pentastellati e di Fratelli d’Italia

Una mozione sulla riconversione green dell’impianto industriale Solvay a Rosignano marittimo (Livorno) è stata respinta dal Consiglio regionale. L’atto, presentato da Silvia Noferi (M5S) ha infatti ricevuto il voto favorevole di M5S e di FdI, mentre tutti gli altri gruppi hanno votato contro e non è dunque stato approvato.

Noferi chiedeva l’impegno della Giunta a farsi promotore presso il nuovo ministero alla Transizione ecologica di un’accelerazione della riconversione dello stabilimento Solvay, in modo che “non vengano più depauperate le risorse naturali del territorio, sale e acqua dolce, grazie, per esempio, alla realizzazione di un dissalatore”; “vengano totalmente eliminati i conferimenti delle sostanze di rifiuto direttamente in mare, senza alcun trattamento, mediante la costruzione di idonei sistemi di depurazione”; “l’azienda sia costretta a proprie spese alla bonifica e al ripristino dei luoghi che hanno subito azioni di inquinamento”; “Il personale dipendente possa essere impiegato anche nelle operazioni di bonifica dell’area interessata e venga così sottratto al ricatto occupazionale”.

È importante che la Regione Toscana intervenga, ha osservato la consigliera, “per evitare che i responsabili del disastro ambientale si creino degli scudi legali, come la nuova ‘bad company’, per sottrarsi ai costi della bonifica, e possano usare il ricatto occupazionale per continuare a sfruttare le risorse naturali del territorio toscani, dal sale di Volterra, all’acqua dolce dei fiumi, scaricando sostanze velenose e nocive direttamente in mare”. “Dopo un secolo –ha concluso –ancora non è stata completata un’indagine epidemiologica e siamo a decidere cosa fare”.

Marco Landi(Lega) ha proposto un emendamento “per dare un respiro un po’più ampio all’atto”e, dopo il diniego di Noferi ad accoglierlo, ha annunciato voto contrario.

Gianni Anselmi(Pd) ha commentato che “la modernizzazione ecologica dei presidi industriali della nostra Regione è una sfida della contemporaneità, che non può essere affrontata con spirito iconoclasta ma con il meglio della tecnologia attuale; altrimenti si rischia di distruggere un patrimonio occupazionale prezioso”. Ha quindi proposto l’apertura di un tavolo tecnico e ha annunciato voto contrario.

Francesco Torselli (FdI) ha annunciato voto favorevole. “Quando la politica non vuole risolvere un problema propone un tavolo”, ha commentato.