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L’Italia ha i migliori indicatori di decarbonizzazione d’Europa

A livello complessivo, l’economia italiana è tra le migliori per come procede verso la decarbonizzazione. Il Belpaese inciampa però su intensità di carbonio del residenziale e dei trasporti

Indicatori decarbonizzazione: Italia tra le migliori in Europa
Foto di Simon Kadula su Unsplash

Il rapporto dell’Ispra sugli indicatori di decarbonizzazione dell’economia nazionale

Rispetto a paesi europei come Germania, Francia, Spagna, l’economia dell’Italia ha una maggiore efficienza di trasformazione e una minore intensità energetica. Il Belpaese non brilla invece sul fronte dell’intensità di carbonio: la media europea è più bassa, principalmente per “la presenza di una quota non trascurabile di energia nucleare” in altri paesi UE. Resta invece migliore della media UE l’intensità di carbonio italiana riferita al solo consumo di combustibili fossili, visto che in proporzione usiamo meno carbone e più gas rispetto al resto delle economie del continente. Sono i dati relativi ai principali indicatori della decarbonizzazione e dell’efficienza dell’economia nazionale, riportati da Ispra in uno studio pubblicato il 19 settembre.

Intensità energetica per Pil

In poche parole, l’Italia ha “una delle economie più efficienti” tra i principali Paesi europei. I dati si possono prestare a letture diverse. Restano, come fatti, i numeri relativi all’intensità energetica per PIL e alla produttività delle risorse: entrambi gli indicatori di decarbonizzazione sono tra i più bassi in Europa.

L’Ispra sottolinea che questo piazzamento non è scontato. Di solito, la bassa intensità energetica si ha nelle economie trainate dal terziario e dal terziario avanzato, quindi dai servizi, e con una minor incidenza dell’industria. Ma per l’Italia questo non è vero: l’economia nazionale ha ancora una forte impronta del settore secondario.

Intensità di carbonio

Al contrario, l’Italia fa peggio della media europea per un altro indicatore della decarbonizzazione, l’intensità di carbonio per unità di energia consumata. Su questo risultato pesa, secondo l’Ispra, soprattutto la quota di energia nucleare presente nel mix di molti paesi UE, laddove l’Italia la rimpiazza soprattutto con fonti fossili.

Scendendo a dettaglio di settore, il rapporto dell’Ispra confronta le realtà italiane ed europee per ricavare quali sono i settori dell’economia italiana con i maggiori margini di miglioramento. “Gli indicatori settoriali di decarbonizzazione in Italia mostrano settori come l’industria e l’agricoltura con intensità energetiche e di carbonio in rapporto al Pil tra le più basse d’Europa e settori come residenziale e trasporti con ampi margini di miglioramento”, si legge nello studio.

Quali sono gli ambiti su cui lavorare? Il livello di elettrificazione del settore residenziale: in Italia è molto al di sotto della media europea. Per quanto riguarda i trasporti, il focus dovrebbe invece essere la riduzione delle emissioni nel segmento autovetture, dove il dato italiano è tra i più alti in UE.

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