Una nuova tranche di agevolazioni da 350 milioni di euro, per aumentare l’efficienza energetica e rendere più sostenibili i processi di produzione delle aziende. Attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo, il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Dall’11 novembre alle ore 12 sarà attivo lo sportello per accedere alla nuova tornata di incentivi PNRR produzione sostenibile.
Le esatte modalità di presentazione delle domande saranno specificate nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di sviluppo del sito internet di Invitalia (www.invitalia.it). In base alla normativa attuale, lo strumento dei contratti di sviluppo finanzia investimenti non inferiori a 20 milioni di euro, ridotti a 7,5 milioni se riferiti a produzione agricola, o se volti al turismo e localizzati nelle aree interne.
Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:
- finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili,
- contributo in conto interessi,
- contributo in conto impianti,
- contributo diretto alla spesa.
Incentivi PNRR produzione sostenibile: che investimenti vengono agevolati?
La nuova tranche di agevolazioni fa parte degli investimenti previsti dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della Misura M1C2-I7 per il “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche”.
Nel dettaglio, le risorse – 350 milioni di euro, come detto – sono tratte dalla dotazione del sottoinvestimento 1 (che vale in tutto 2 miliardi) che riguarda:
- i settori dell’efficienza energetica;
- la produzione rinnovabile per l’autoconsumo;
- la trasformazione sostenibile del processo produttivo.
Più nello specifico, la circolare direttoriale 18 ottobre 2024, n. 42927 – “Contratti di sviluppo. Modalità attuative del sottoinvestimento 7.1 del PNRR” specifica che questi tre ambiti riguardano investimenti finalizzati:
- alla transizione ecologica del sistema di produzione nazionale a vari livelli, sostenendo gli investimenti per il rafforzamento delle catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica (quali batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e dispositivi di cattura e stoccaggio del carbonio);
- all’efficienza energetica dei processi di produzione (anche attraverso la produzione per l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, ad esclusione della biomassa);
- alla sostenibilità ambientale dei medesimi processi, anche ai fini dell’economia circolare e di un uso più efficiente delle risorse.
Programmi di sviluppo ammissibili alle agevolazioni
La medesima circolare richiama quali tipi di progetti d’investimento sono ammissibili alla nuova tornata di agevolazioni tramite lo strumento dei contratti di sviluppo. Gli investimenti devono essere volti:
- alla tutela dell’ambiente, compresi gli aiuti per la riduzione e l’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 36 del Regolamento GBER;
- all’introduzione di misure di efficienza energetica, conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 38 e 38-bis del Regolamento GBER;
- alla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, dell’idrogeno rinnovabile e della cogenerazione ad alto rendimento, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 41 del Regolamento GBER, solo qualora gli investimenti riguardino interventi destinati all’autoconsumo dell’impresa beneficiaria e risultino inseriti in un più ampio programma di investimenti;
- all’efficienza nell’utilizzo delle risorse e al sostegno alla transizione verso un’economia circolare, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 47 del Regolamento GBER.
Ripartizione delle risorse
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fissato alcuni parametri relativi alla ripartizione delle risorse. Almeno il 60% dei 350 milioni di euro stanziati dovranno finanziare investimenti per aumentare l’efficienza energetica dei processi di produzione (anche attraverso la produzione per l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, ad esclusione della biomassa).
Inoltre, come stabilisce la legislazione che regola la governance del PNRR, un importo pari ad almeno il 40% è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nel Meridione, ovvero in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.