Le fiamme interessano l’area del nord-est al confine con la Turchia
(Rinnovabili.it) – Continua a bruciare da 11 giorni, ha già mietuto almeno 20 vittime (di cui 18 sono migranti) e non dà segno di placarsi. Il rogo che sta imperversando nel nord-est della Grecia, vicino al confine con la Turchia, in questi giorni, è diventato l’incendio più grande d’Europa da quando esistono i monitoraggi, cioè dal 2000 quando è entrato in funzione il sistema europeo EFFIS (European Forest Fire Information System).
In fiamme un’area grande 4 volte Milano
Secondo i dati forniti dall’Unione Europea, alla fine di martedì 29 agosto le fiamme avevano divorato 808,7 km2 nella zona tra Alexandroupolis e l’Evros, che in quell’area segna il confine con la Turchia. Si tratta di un’area più estesa dell’intera città di New York e grande più di 4 volte Milano.
L’incendio più grande d’Europa è iniziato il 19 agosto e da allora ha costretto il paese ellenico a richiedere l’intervento dell’UE attraverso il meccanismo europeo di protezione civile. Al momento, su questo singolo incendio sono impegnati 11 aerei, 1 elicottero, oltre 400 pompieri e più di 60 mezzi terrestri. Si tratta di mezzi e uomini che provengono da altri paesi europei, dalla Croazia alla Germania, dalla Spagna alla Svezia. Nessun contributo invece dall’Italia.
Incendi in Grecia, il 2023 anno peggiore
Da solo, l’incendio che sta imperversando nel nord-est della Grecia rappresenta la metà della superficie bruciata quest’anno nel paese. E con i suoi oltre 800 km2 di estensione è quasi il doppio della superficie media (434 km2) toccata ogni anno dai roghi in Grecia, calcolata sul periodo 2006-2022. In tutto, dall’inizio del 2023 sono andati in fiamme più di 1590 km2 di territorio, 1,21% della superficie totale del paese e più di 3 volte e mezza l’estensione di un anno medio.
Nel panorama europeo del 2023, la stagione degli incendi in Grecia è di gran lunga la peggiore. Il secondo paese in classifica per superficie colpita da incendi è la Spagna con 843 km2, quasi la metà del dato greco, seguita dall’Italia con quasi 650 km2. Per il Belpaese si tratta di un dato ancora superiore alla media di riferimento che è fissata a 542 km2/anno.