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Incendi record in Amazzonia: sono il doppio dell’anno scorso

La militarizzazione dell’Amazzonia voluta nel 2019 da Bolsonaro mostra la sua vera faccia: non ha frenato il disboscamento illegale, anzi lo ha aiutato ad espandersi

incendi in amazzonia
Credits: Greg Montani da Pixabay

Nel mese appena finito gli incendi in Amazzonia sono stati oltre 17mila

(Rinnovabili.it) – I dati ufficiali sugli incendi in Amazzonia mandano letteralmente in fumo la politica di Bolsonaro. Il presidente brasiliano dall’anno scorso ha militarizzato la foresta. Secondo lui, l’esercito dovrebbe dare una mano decisiva per frenare il disboscamento illegale e gli incendi. La realtà purtroppo è tutta il contrario, e rivale quanto fossero fondati i timori degli attivisti: Bolsonaro non vuole fermare i crimini ambientali bensì dare il via a una deregulation che permetta di sfruttare a ritmo sostenuto le risorse dell’Amazzonia.

Lo ha certificato l’agenzia spaziale di Stato brasiliana, la Inpe. Il suo monitoraggio ha dato risultati chiarissimi, lo spazio per le interpretazioni è davvero poco. I primi 10 mesi del 2020 hanno  visto un aumento del 25% degli incendi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E il mese di ottobre che si è appena concluso ha registrato un record negativo per gli incendi in Amazzonia: sono stati 17.326, cioè il doppio di ottobre 2019.

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L’annuncio suona come uno schiaffo in faccia a Bolsonaro. E al suo vice, il generale Hamilton Mourão. Che tra le altre cose è anche l’uomo di Bolsonaro per l’Amazzonia, presiede l’Amazon Council con cui il presidente cerca di dare una patina di legittimità allo sfruttamento delle sue risorse, e tira le fila del dispiegamento dell’esercito nella foresta.

A fine settembre Mourão aveva annunciato di voler mettere da parte l’Inpe perché i suoi sistemi di monitoraggio, secondo il militare, sarebbero stati poco accurati e non adeguati al compito di verificare lo stato di salute dell’Amazzonia. Un altro passo verso il commissariamento o lo smantellamento delle agenzie brasiliane con qualche voce in capitolo su ambiente e clima. Ma l’Inpe ha continuato a fare il suo lavoro, mostrando i veri effetti delle politiche di Bolsonaro.

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Ma l’Inpe non si occupa soltanto di incendi in Amazzonia. E il comunicato fotografa una situazione drammatica anche a sud, nel Pantanal brasiliano, le più grandi zone umide del mondo. Lì gli incendi sono aumentati a ottobre rispetto a un anno fa. Non solo. Il Pantanal, bacino preziosissimo per la biodiversità del continente, ha registrato il maggior numero di incendi quest’anno da quando sono iniziate le registrazioni nel 1998. Da gennaio fino al 25 ottobre, è andato in fumo il 28% delle zone umide, cioè un’area grande quasi quanto la Danimarca.