Battuto anche il record di incendi in Amazzonia del 2019
(Rinnovabili.it) – Ad agosto gli incendi in Amazzonia hanno segnato un nuovo record. Con più di 31.000 roghi rilevati via satellite, l’Agenzia nazionale per la ricerca spaziale (Inpe) che si occupa di monitorare la foresta tropicale ha confermato che è stato il mese peggiore dal 2010. Battendo anche il picco registrato nel 2019.
Record di incendi in Amazzonia: 31.513
Nei primi 30 giorni di agosto, l’Inpe ha rilevato 31.513 incendi in Amazzonia. Il 22 agosto, l’Agenzia aveva già segnalato un nuovo primato: quel giorno è stato il più rovente dal 2007 con più di 3.300 roghi attivi nelle 24 ore. Si tratta di un numero triplo rispetto a quello – considerato molto alto – toccato il 10 agosto 2019, quando i coltivatori brasiliani lanciarono un’azione coordinata dando simultaneamente fuoco a buona parte dell’”arco della deforestazione” che abbraccia l’Amazzonia da nord-est a sud-ovest.
Il dato di agosto – uno dei due mesi di picco della stagione degli incendi in Amazzonia, insieme a settembre – è superiore del 12,3% rispetto a quello dello stesso mese del 2021, e di ben il 20% rispetto alla media complessiva dal 1998, l’inizio della serie storica registrata dall’Inpe.
Verso nuovi primati anche per la deforestazione
Lo stato dei roghi nella foresta tropicale peggiora ulteriormente le prospettive sui dati della deforestazione in Brasile per quest’anno. I valori dei primi 7 mesi del 2022 hanno raggiunto un nuovo record con 5.474 km2 di copertura forestale svanita, di cui quasi 1.500 km2 solo a luglio. Un aumento del 7,3% rispetto all’anno prima.
Anche secondo l’ong brasiliana Imazon i dati della stagione 2022 (che va da agosto 2021 a luglio), con 10.781 km2 scomparsi, segnalano un peggioramento della deforestazione rispetto all’anno scorso. Solo del 3%, ma va considerato che il 2021 fu l’anno peggiore dal 2006.
L’Amazzonia in campagna elettorale
Lo stato dell’Amazzonia è un tema che sta entrando sempre di più nella campagna per le elezioni presidenziali di ottobre. Mentre il presidente in carica, Jair Bolsonaro, lo tratta a suon di promesse di sviluppo e benessere – da ottenere con la moltiplicazione delle infrastrutture che tagliano la foresta e lo sfruttamento delle sue risorse – il suo principale sfidante (ed ex presidente) Ignacio Lula da Silva prospetta più tutele e un accordo internazionale con Congo e Indonesia, gli altri paesi con le più importanti foreste tropicali al mondo.