Aggiornamento del PRQA
E’ stata incardinata questa mattina, in commissione Agricoltura e ambiente, presieduta da Valerio Novelli, la Proposta di deliberazione consiliare n. 77 del 3 febbraio 2022 riguardante l’ Approvazione dell’aggiornamento del piano di risanamento della qualità dell’aria (PRQA).
Il piano è stato illustrato da Roberta Lombardi, assessora alla Transizione ecologica. “Questo atteso piano di risanamento della qualità dell’aria, è stato un percorso di aggiornamento importante, risultato di un articolato processo, coerente con il quadro normativo nazionale e europeo, che ha coinvolto circa 80 soggetti competenti e la collaborazione dell’Arpa. Si tratta – ha continuato l’assessora – di una pianificazione moderna, che si basa su un aggiornamento continuo e immediato riscontro. L’obiettivo è senz’altro la salute dei cittadini e dell’ecosistema, il miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita. Per il raggiungimento degli obiettivi sarà necessaria la partecipazione delle parti sociali, il piano riserva una parte all’informazione e alla sensibilizzazione della popolazione. Il raggiungimento degli obiettivi è fissato al 2025. Si tratta di perseguire i valori limite su tutto territorio del Lazio, già oggetto da parte della Commissioni europea di procedimenti di infrazione per il superamento dei valori limiti, sia per la Valle del Sacco che per l’agglomerato dii Roma”. Nella relazione dell’assessora Roberta Lombardi sono stati illustrati i vari interventi previsti nel piano, compresa la classificazione dei Comuni ai quali verranno assegnate le classi di inquinamento, con punteggi da 1 (il peggiore) a 4 (il migliore). Il piano prevede una specifica disposizione per Roma Capitale e ha definito 3 Settori nei quali sono state individuate le misure e le azioni d’intervento per il miglioramento della qualità dell’aria: Mobilità sostenibile e trasporto (pubblico e privato); Economia circolare ed energia; Agricoltura e zootecnia. Per la parte inerente le risorse economiche stanziate per l’attuazione delle misure di mitigazione previste, vi sono risorse di livello regionale, statale e comunitarie. Nell’ambito dei finanziamenti europei (POR-FESR e POR-FEASR), che hanno concorso all’attuazione delle azioni di qualità dell’aria previste dal Piano sono complessivamente previsti circa 210 milioni di euro: circa 90 per mobilità e trasporto, pubblico e privato, circa 90 per economia circolare ed energia e circa 30 per agricoltura e zootecnia. Per permettere il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dall’aggiornamento del Piano sono stati tuttavia integrati tali investimenti con finanziamenti dedicati per alcune azioni particolarmente incisive in termini di riduzione delle emissioni o di sostituzione tecnologica.
La Regione Lazio ha quindi già stanziato parte delle risorse necessarie all’attuazione delle misure incentivanti previste dal piano, impegnando 4 milioni di euro previsti dall’Accordo di Programma del 2018 firmato con il Ministero, ed in particolare: 2 milioni per interventi nei comuni più critici della Zona e Agglomerato di Roma inerenti la realizzazione di infrastrutture per il rifornimento di carburanti alternativi e per la ricarica di veicoli elettrici, di infrastrutture per la mobilità ciclo-pedonale e per la relativa interconnessione; 1 milione di euro per incentivare la sostituzione di veicoli più inquinanti per i residenti nei comuni dell’agglomerato di Roma e zona Valle del Sacco con veicoli a basse emissioni destinati al trasporto di persone, in un percorso di innovazione, favorendo la rottamazione di un veicolo benzina fino ad Euro 3 incluso e diesel fino ad Euro 5 incluso, con conseguente acquisto di una autovettura (categoria M1) di nuova immatricolazione a basse emissioni; 500.000 euro per acquistare veicoli a basso impatto ambientale per la provincia di Frosinone per il rinnovo del parco macchine; 500.000 per campagne di sensibilizzazione e informazione per il rispetto dell’ambiente. Saranno altresì stanziati circa 5 milioni di euro e predisposto un avviso pubblico per la sostituzione delle caldaie a biomassa con caldaie più efficienti ed è prevista la rimodulazione dei 4,5 milioni del Ministero per la Transizione Ecologica, quale trasferimento a saldo del precedente Accordo del 2016, a favore di interventi per il risanamento della qualità dell’aria nei Comuni della valle del Sacco e dell’agglomerato di Roma e per interventi volti al mantenimento della qualità dell’aria nei comuni della zona litoranea ed appenninica. Infine, sono previste somme provenienti dal Ministero dell’Economia e Finanze, esclusivamente per il territorio di Roma Capitale, nello specifico 1 milione di euro annui per gli anni 2020, 2021 e 2022 e 5 milioni di euro annui dall’anno 2023 all’anno 2034, ai sensi di quanto previsto dall’art. 24, comma 5-ter, del decreto-legge n. 162 del 30/12/2019. Con tale decreto sono finanziati interventi volti al miglioramento della qualità dell’aria prioritariamente nei settori dei trasporti, della mobilità, delle sorgenti stazionarie e dell’uso razionale dell’energia nonché’ interventi per la riduzione delle emissioni nell’atmosfera.
A seguire il consigliere Marco Cacciatore ha posto all’assessora Roberta Lombardi quesiti affinché nel piano di risanamento dell’aria possano essere inseriti temi quali sono il risparmio energetico, lo smart working e l’adeguamento con il piano regionale dei rifiuti. “Pensare di rinunciare allo smart working per tornare tutti in presenza in questa Regione, lo trovo quantomeno reazionario e controtendenza, rispetto alla politica di riduzione delle emissioni. Infine, rispetto al piano rifiuti vedremo ridotta la termovalorizzazione, senza considerare gli obiettivi di autosufficienza dei paesi limitrofi a Roma, è possibile inserire questi argomenti all’interno del piano per la qualità dell’aria? “
Pronta la risposta dell’assessora che ha definito gli argomenti “pienamente pertinenti” e proprio sullo smart working ha dichiarato che : “per le migliaia di dipendenti della Regione Lazio, in tutte le sedi e le aree, rientrare in presenza è una modalità di interpretazione del lavoro che è sicuramente desueta in termini organizzativi, è stato dimostrato che non è quella la modalità che garantisce la serietà del lavoratore. Lo smart working ha comportato un aumento della produttività – ha continuato la Lombardi – perché la conciliazione dei tempi famiglia e lavoro, gratifica il lavoratore e lo rende più produttivo, è una modalità che ha garantito la ridistribuzione demografica, abbiamo rivisto il ripopolamento delle aree che si spopolano. Ribadisco pubblicamente, che tornare indietro sul lavoro agile, che secondo me è una conquista di civiltà, è controproducente sotto tutti i punti divista”.
Il presidente Valerio Novelli al termine della seduta ha comunicato che seguiranno le audizioni da concordare con l’assessora e i consiglieri.