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In Lombardia continua a migliorare la qualità dell’aria

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Foto di Karl Egger da Pixabay

Anche nel 2021 rispettato limite medio pm10 40 µg/m³

Prosegue il miglioramento della qualità dell’aria in Regione Lombardia. Nel 2021, per il sesto anno dal 2014, con le eccezioni del 2015 e del 2017, è stato rispettato il valore limite sulla media annua di 40 µg/m³. In tutte le stazioni del territorio regionale.

Questi alcuni dei dati presentati dall’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, durante la conferenza stampa di presentazione dei dati del 2021 alla quale è intervenuto anche il presidente dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), Stefano Cecchin.

Miglioramento qualità aria continua dal 2014

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“Anche i dati che presentiamo – ha affermato l’assessore Cattaneo – confermano come il traffico non sia né l’unica né la principale causa dell’inquinamento. Infatti, nel 2021, nonostante la riduzione delle restrizioni alla circolazione che erano presenti nel 2020, si è confermato un trend in miglioramento sia per il particolato, con il rispetto del valore limite di PM10 sulla media annua di 40 µg/m³ in tutte le stazioni di rilevamento regionale, sia per i livelli di NO2 (biossido di azoto), che risultano quindi tra i più bassi di sempre”.

Il quadro complessivo sul miglioramento della qualità dell’aria

Si conferma un trend in generale diminuzione per il PM10, con valori che in diverse città risultano migliori o uguali al dato più basso mai registrato. A Monza, Brescia, Cremona, Pavia, Lecco, Varese. Anche il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero di PM10 (50 µg/m³), ha confermato il trend complessivamente in diminuzione registrato per la media annua, con un marcato miglioramento rispetto al 2020. Benché in buona parte della regione ancora sopra al limite che la normativa fissa in 35 giorni.

Andamento del PM2.5

Analogamente al PM10, anche per il PM2.5 il dato 2021 conferma il trend in progressiva diminuzione nel corso degli anni, con valori in miglioramento rispetto al 2020 per quasi tutte le stazioni e, in qualche città (Monza, Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia, Mantova, Varese), inferiori o uguali al dato più basso mai registrato negli anni precedenti. Se si restringe l’analisi ai capoluoghi, nel 2021 – anno ancora in parte interessato da provvedimenti di limitazione delle attività causa pandemia – si sono registrati superamenti del valore limite sulla media annua (40 µg/m³) solo a Brescia e Milano, mentre nel 2020 ciò era accaduto anche a Monza.

Anche l’ozono ha visto un più limitato numero di sforamenti delle soglie di informazione e di allarme rispetto agli anni precedenti e, come ormai da anni, benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo si attestano ampiamente sotto i limiti.

Meteo e restrizioni Covid

Il parziale riavvio delle attività rispetto ai provvedimenti di lockdown che hanno caratterizzato il 2020 non ha influito sul trend di costante miglioramento della qualità dell’aria, nonostante nel 2021 anche le condizioni meteoclimatiche non siano state, in generale, particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Infatti, se nei mesi più freddi, sia all’inizio che alla fine dell’anno, la precipitazione cumulata è stata prossima alla media degli stessi mesi del periodo 2006-2020, dicembre è invece risultato piuttosto secco e a marzo le precipitazioni sono state tra le più basse mai registrate.

Il ruolo  e le attività di Arpa

“Anche nel 2021, nonostante le molte difficoltà causate dalla pandemia, le attività di Arpa Lombardia non si sono fermate, in particolare quelle di monitoraggio della qualità dell’aria, tematica così rilevante per la nostra Regione, che sono proseguite senza sosta, sia attraverso le stazioni della rete di monitoraggio regionale, sia con l’integrazione dei dati rilevati mediante stazioni mobili utilizzate per campagne temporanee di approfondimento effettuate in 21 Comuni lombardi” ha detto il presidente di Arpa Lombardia, Stefano Cecchin, commentando i dati del primo bilancio sull’andamento degli inquinanti rilevati da Arpa Lombardia nel corso del 2021.

I progetti in itinere

Nel 2021 Arpa Lombardia ha concluso la seconda fase del progetto Ammoniaca e, nell’ambito del progetto Supersiti, ha terminato le campagne di Milano viale Marche, Lodi e Moggio e avviato l’approfondimento a Cremona, cui seguirà Varese nel 2022. L’Agenzia, inoltre, è impegnata sia a livello nazionale, sia a livello europeo, in diversi progetti con partner d’eccellenza quali ENEA, ISPRA, ISS e CNR. Solo per citarne alcuni – conclude il presidente – Arpa riveste un ruolo attivo in particolare nei progetti Life Prepair e Pulvirus, Epicovair.

Azioni per miglioramento della qualità aria

“Regione Lombardia – ha proseguito l’assessore Cattaneo – ha avviato nel 2021 misure di incentivazione che complessivamente ammontano a 456,9 milioni di euro. E interessano vari settori. A dimostrazione che c’è un’attenzione continua del governo regionale a politiche che guardano al miglioramento della qualità dell’aria”.

Ai trasporti destinati quindi 289,5 milioni di euro per il settore. Così suddivisi: rinnovo del parco circolante del TPL, degli enti pubblici, dei cittadini (269,1 milioni di euro), infrastrutture di ricarica elettrica (15,9 milioni di euro) e sistemi di controllo dei veicoli inquinanti (4,5 milioni di euro).

Il settore dell’energia, con 59,4 milioni di euro per la sostituzione di impianti di riscaldamento inquinanti (25 milioni di euro) e per impianti a fonti rinnovabili per le strutture pubbliche (34,4 milioni di euro).

Per l’agricoltura, quindi, 108 milioni per interventi per la riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera e per la sostenibilità delle aziende agricole (95 milioni di euro) e per la piantumazione di aree urbane (13 milioni di euro).

Nuove misure per il 2022

“Regione Lombardia – ha ricordato l’assessore Cattaneo – come già annunciato a dicembre, a marzo aprirà un bando per la sostituzione degli impianti termici a biomassa. Abbiamo previsto 12 milioni di euro destinati in prevalenza ai cittadini oltre che a PMI e Onlus. Rifinanzieremo con 2 milioni di euro gli incentivi per la sostituzione veicoli inquinanti degli enti pubblici. Sono in apertura i bandi rivolti destinati al settore agricolo e volti alla riduzione delle emissioni di ammoniaca. Anche queste iniziative dimostrano l’attenzione della nostra regione per l’ambiente e per la qualità dell’aria. Stiamo infatti agendo in tutti i settori che producono più emissioni. La lotta all’inquinamento dell’aria è uno dei punti prioritari del nostro impegno. E questo pacchetto di incentivi consentirà dunque di proseguire nel nostro lavoro”.

Move-in attivo a Milano

“A Milano in Area B – ha confermato l’assessore Cattaneo – ha preso il via l’utilizzo di Move-In. Ad oggi abbiamo registrato più di 600 adesioni e sono circa 200 le richieste di installazione”.

In linea con obiettivi del PRIA

“I dati dimostrano – ha concluso l’assessore – che le misure poste in essere dalla Regione sono efficaci. Nel triennio 2018-20 la Lombardia ha conseguito un’importante riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. E si conferma che siamo in linea con l’obiettivo del Piano Regionale Interventi (PRIA) per la qualità dell’Aria di rientrare in tutti i limiti nel 2025”.

Dati in dettaglio sul PM10

In dettaglio, per quanto riguarda i valori di PM10 nei capoluoghi provinciali, nel 2021 – con riferimento alla stazione peggiore del programma di valutazione in ciascuna città – si sono verificati 66 giorni di superamento della media giornaliera di 50 µg/m3 di PM10 a Cremona, 61 a Milano, 60 a Lodi, 59 a Brescia, 55 a Mantova, 53 a Pavia, 46 a Monza, 41 a Como, 39 a Bergamo, 19 a Lecco e a Sondrio, 17 a Varese. Nel 2020, invece, il numero di giorni di superamento era stato complessivamente pari a 90 giorni a Milano, 78 a Cremona, 66 a Mantova e Monza, 64 a Pavia, 62 a Brescia, 59 a Lodi, 46 a Bergamo e Como, 25 a Varese, 24 a Lecco, e 7 a Sondrio.

Come si può osservare, anche se il limite di 35 giorni previsto dalla normativa italiana ed europea è stato rispettato – come nel 2020 – solo in 3 capoluoghi provinciali, il numero dei giorni di superamento è comunque generalmente diminuito.

PM2.5 – la situazione provinciale

Nel 2021 il valore limite annuale di 25 µg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni di monitoraggio del programma di valutazione regionale. Uniche eccezioni Cremona Fatebenefratelli e Spinadesco (26 µg/m3 per entrambi i siti). Nei capoluoghi di provincia le concentrazioni si sono infatti attestate sui seguenti valori: Cremona 26 µg/m3, Milano 24 µg/m3, Lodi e Brescia 22 µg/m3, Como 21 µg/m3, Pavia 20 µg/m3, Bergamo 19 µg/m3, Mantova e Monza 18 µg/m3, Sondrio e Varese 17 µg/m3, Lecco 15 µg/m3. Anche per questo inquinante, nel 2021, si è registrato in generale un miglioramento rispetto al 2020.

Biossido di Azoto (NO2) la situazione provinciale

Con riferimento alle stazioni peggiori dei capoluoghi di provincia, nel 2021 la situazione delle medie annue dell’NO2 è la seguente:
Milano 44 µg/m3, Brescia 41 µg/m3, Bergamo e Monza 38 µg/m3, Como 36 µg/m3, Lecco 34 µg/m3, Pavia 32 µg/m3, Lodi 30 µg/m3, Cremona, Mantova e Varese 26 µg/m3, Sondrio 23 µg/m3. Anche per questo inquinante, al di là delle fluttuazioni tra un anno e l’altro, è infatti confermato il trend in diminuzione su un periodo più lungo.

Dati provinciali sull’Ozono

Complessivamente, il 2021 ha fatto registrare una situazione migliore rispetto al 2020. Sia in riferimento al numero di superamenti delle soglie di informazione che di allarme. Ma si sono registrati – come anche negli anni precedenti – diffusi superamenti sia del valore obiettivo per la protezione della salute, sia di quello per la protezione della vegetazione. In particolare, risulta superato in tutte le province lombarde il valore obiettivo per la protezione della salute. Ossia non più di 25 giorni con la massima media mobile su 8 ore superiore a 120 µg/m3 (da valutarsi come media su tre anni).

Tra 23 e 90 giorni di superamento

Nel 2021 si sono registrati, nella stazione peggiore, 90 giorni di superamento dell’obiettivo per la protezione della salute nella provincia di Lecco, 80 in provincia di Monza e Brianza, 78 in provincia di Brescia, 71 in provincia di Mantova, 69 in provincia di Como, 68 in provincia di Bergamo, 67 in provincia Varese, 65 in provincia di Lodi, 64 in provincia di Milano, 59 in provincia di Cremona, 46 in provincia di Pavia e 23 in provincia di Sondrio. Per tutte le province il numero di superamenti è inferiore al 2020. Tranne che per la provincia di Monza e Brianza. Qui si sono registrati 6 giorni di superamento in più.

Programma di valutazione

Nel 2021, anche la soglia di informazione (180 µg/m3 come massima media oraria) è stata superata in un numero significativo di stazioni del programma di valutazione (30 su 46). Comunque inferiore al 2020 quando tale parametro era stato superato in 35 stazioni su 46. Mentre la soglia di allarme (240 µg/m3 come massima media oraria) è stata superata nel 2021 solo per un’ora a Meda. Nel 2020 erano invece 3 le stazioni in superamento e 20 nel 2019. A Milano città non si sono registrati superamenti delle soglie di informazione e di allarme.

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