Rinnovabili • Recupero di rifiuti Rinnovabili • Recupero di rifiuti

In decima commissione il “No” dei cittadini all’attivazione di una nuova linea di incenerimento nel Termocombustore di San Vittore

Denunciata la mancanza di monitoraggi e studi approfonditi sulle conseguenze dell’inquinamento ambientale sulla salute dei residenti. Citati dati che testimoniano l’aumento delle patologie.

Recupero di rifiuti
via depositphotos.com

L’impianto di proprietà di Acea Ambiente

24/02/2022 – La commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, presieduta da Marco Cacciatore (gruppo Misto), ha svolto oggi un’audizione in modalità telematica sulla questione dell’attivazione della quarta Linea di incenerimento del Termocombustore di San Vittore del Lazio, di proprietà di Acea Ambiente.

Sono intervenuti per protestare contro la decisione della Regione: Enzo Corigliano, presidente del Comitato spontaneo di cittadini per la tutela dell’ambiente dei territori del Cassinate, Basso Lazio e Feudo Bosco Vandra; Vladimiro De Blasio e Renato De Sanctis, Comitato di tutela Bosco Vandra; Nadia Bucci, sindaco del comune di S. Vittore del Lazio; Alessandro Cardinali, vice presidente della Provincia di Frosinone; Stefano D’Auria, consulente legale Comitato/associazione Fare Verde e di vari comuni del Lazio meridionale, Alto Casertano; Antonio Mambro, consulente tecnico dei comitati e di vari comuni dell’Alto Casertano; Teresa Petricca, pneumologa Asl Frosinone, referente Isde medici per l’ambiente sezione di Frosinone e delegata dell’associazione Fare verde. Tutti hanno sottolineato che manca da anni un monitoraggio concreto sull’inquinamento ambientale prodotto dall’impianto di incenerimento e sul peggioramento della salute dei residenti, spiegando che nei pochi studi a disposizione è possibile cogliere questo nesso. Si nota, infatti, secondo i rappresentanti dei cittadini, un aumento di certe malattie per la popolazione locale, soprattutto bambini, causato dall’inquinamento ambientale. Corigliano e D’Auria, inoltre, hanno ricordato che circa 31 comuni della zona interessata, più le province di Frosinone e di Caserta, in conferenza di servizi si sono espresse contro il progetto.

Marco Rocchi, dirigente Area VIA della direzione regionale “Ambiente”, ha precisato che al momento l’iter autorizzativo non ha riscontrato violazioni o fattori contrari, ma non è ancora concluso. Con riferimento alle potenziali emissioni nocive per la salute, Rocchi ha precisato che “nella seconda parte della terza seduta di conferenza di servizi, la conclusiva, abbiamo verbalizzato, secondo il principio di precauzione, che nel primo periodo di esercizio la quarta linea potrà essere utilizzata unicamente per sopperire alle esigenze di manutenzione e revamping delle tre linee esistenti, per garantire la continuità della gestione dei rifiuti; durante il primo periodo di esercizio, minimo un anno, inoltre, dovrà essere posto in essere un monitoraggio sulle emissioni nonché un monitoraggio epidemiologico sulla salute delle popolazioni locali”. Anche l’architetto Federica Vitarelli, della direzione “Archeologia, Belle Arti, Paesaggio” del Ministero della Cultura, ha precisato che al momento non vi sono motivi ostativi rispetto alle proprie competenze di merito.

Rossana Cintoli, dirigente Arpa Lazio, ha dichiarato che l’Agenzia ha rilasciato due pareri sulla questione, uno a metà del 2021 e uno recente a gennaio 2022, in cui, oltre a tentare di migliorare l’atto autorizzativo precedente, sono stati verificati gli aspetti di conformità alle migliori tecnologie disponibili per questa tipologia di impianti. “Sono state inserite nei pareri alcune prescrizioni e richieste all’autorità competente alcune valutazioni rispetto alla documentazione che era stata presentata dal proponente”, ha aggiunto Cintoli. Anche la dirigente dell’Arpa ha precisato che non risulta ancora rilasciata l’autorizzazione definitiva, aggiungendo che l’impianto è comunque soggetto a controlli periodici. Carla Ancona del Dipartimento di Epidemiologia del Ssr non ha escluso che ci possano essere problemi di salute e che sarebbe necessario fare nuovi studi, allargando il campo della ricerca. Dai report precedenti ci sono correlazioni in tal senso.

In chiusura di seduta, il presidente Marco Cacciatore ha rivendicato il ruolo attivo del Consiglio regionale del Lazio nel dare gli indirizzi, a partire dall’approvazione del nuovo Piano rifiuti nel 2020, dove – ha ricordato – si parla di dismissioni degli impianti di incenerimento “e non solo – ha aggiunto Cacciatore – parla anche di recupero energetico, come in tutta Europa. Il ruolo della termovalorizzazione, anche quella più qualificata, è sempre più marginale ed è per questo che attivare una quarta linea a San Vittore preoccupa ancora di più”. Sugli studi epidemiologici, inoltre, il presidente della decima commissione ha ricordato che nell’ultima legge di stabilità si è impegnato per far stanziare 200 mila euro finalizzati all’aggiornamento degli studi in materia. Infine, Cacciatore ha citato anche la recente legge regionale sulle aree a rischio ambientale.