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Impianti rinnovabili, il caro energia abbassa i tempi di ammortamento ad 1 anno

Foto di Lukas Bieri da Pixabay

Impianti rinnovabili, tempi di ammortamento sotto i 12 mesi in Italia

(Rinnovabili.it) – Il caro energia potrebbe inaugurare una nuova era di crescita per gli impianti rinnovabili in Europa. E non solo offrendo uno strumento di indipendenza energetica nell’attuale crisi. Secondo la ricerca di Rystad Energy, gli attuali prezzi dell’elettricità stanno influenzando direttamente gli investimenti nell’eolico e nel fotovoltaico; aprendo le porte, in alcuni casi, a periodi di ammortamento inferiori ad un anno.

Finora, i tempi di rientro dei costi per gli impianti rinnovabili (da 5 a 7 anni) non sono mai stati particolarmente rapidi, basandosi principalmente sui sussidi elargiti. Le pressioni sulle spese dovute ai recenti problemi delle materie prime e della catena di approvvigionamento avrebbero dovuto peggiorare la situazione annullando anni di rapidi miglioramenti dei costi unitari nel settore. Tuttavia, l’analisi di Rystad Energy dimostra come gli attuali prezzi spot in Germania, Francia, Italia e Regno Unito porterebbero a ritorni dell’investimento di 12 mesi o meno.

Benefici non per tutti

Non tutti gli sviluppatori beneficeranno di quest’effetto in ugual misura. Molti progetti sono infatti legati a tariffe feed in e/o accordi di acquisto di energia a lungo termine (PPA). Sebbene questi meccanismi proteggano i produttori dal rischio di prezzi al ribasso, significano anche un’esposizione limitata o nulla a quelli più elevati. “In effetti – spiega la società d’analisi – la maggior parte dei progetti solari ed eolici europei non beneficiano degli attuali prezzi elevati per questo motivo. Tuttavia […] se si ritiene che” il caro energia si qui per restare, “sviluppatori e finanziatori dovrebbero cercare di far funzionare i progetti il più rapidamente possibile e con la massima esposizione ai prezzi all’ingrosso, poiché una volta recuperati i costi iniziali, i rendimenti saranno molto interessanti anche se i prezzi scenderanno nuovamente vicino ai livelli storici”.

 La ricerca mostra anche che per la prima volta il mercato energetico stia pompando più capitale nelle rinnovabili rispetto a petrolio e gas upstream (esclusa l’esplorazione).

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