L’impegno climatico delle compagnie è fermo al 2013
(Rinnovabili.it) – Per le aziende quotate in borsa, l’impegno climatico è fermo all’anno 2013. I loro livelli di emissioni, oggi, sono uguali a quelli di 8 anni fa. Nonostante nel frattempo sia entrato in vigore l’accordo di Parigi e, proprio per rispettare questo accordo, molte compagnie abbiano presentato piani climatici per ridurre le emissioni.
A sottolineare l’abisso che separa le parole e gli impegni nel mondo delle borse globali è MSCI, uno dei principali fornitori di indici azionari al mondo. MSCI ha presentato un nuovo strumento per monitorare i progressi verso l’obiettivo delle emissioni nette zero, il Net-Zero Tracker. E la prima fotografia scattata non è certo delle più rassicuranti.
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Resta poco tempo per modellare un impegno climatico che non sfori Parigi. Non più di 6 anni. È questo l’orizzonte tratteggiato da MSCI per le aziende quotate in borsa, in un’analisi che prende in considerazione ben 9.000 compagnie. Ai ritmi attuali di emissioni, queste aziende consumeranno tutto il loro carbon budget residuo per contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5°C in appena 6 anni.
Secondo i calcoli di MSCI, questo 9.000 aziende emettono complessivamente 10,9 Gt di CO2 equivalente (CO2e) ogni anno. Si tratta soltanto delle emissioni dirette, non di quelle indirette distribuite lungo l’intera filiera. Se non cambieranno rotta, entro il 2027 avranno consumato l’intera quantità di anidride carbonica che possono ancora emettere, pari a 61,4 Gt di CO2e.
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“Affinché la rivoluzione del net-zero abbia successo è fondamentale che investitori, aziende, intermediari finanziari e responsabili politici si uniscano per deviare il mondo su un percorso verso un futuro sostenibile”, dichiara Henry Fernandez, presidente e amministratore delegato di MSCI. “Oltre alle società quotate che intraprendono azioni per guidare la transizione verso emissioni nette zero, è necessaria una riallocazione del capitale da parte degli asset owner e un’efficace canalizzazione dei fondi da parte di gestori patrimoniali e banche. Ciò contribuirà a ridurre i rischi del cambiamento climatico per il mondo mentre tutti noi facciamo la nostra parte per evitare una catastrofe climatica”.