Rinnovabili • Impegni sul clima: Londra promette che non rispetterà i target al 2030 Rinnovabili • Impegni sul clima: Londra promette che non rispetterà i target al 2030

Londra annuncia che non rispetterà i suoi impegni sul clima al 2030

Il 30 marzo, il governo ha pubblicato 40 documenti aggiornati: 3000 pagine di politiche riviste e dettagliate che, nell’insieme, costituiscono la strategia nazionale per tagliare le emissioni del 68% entro il 2030. Ma i calcoli mostrano che l’impegno sarà disatteso. Per stessa ammissione di Londra

Impegni sul clima: Londra promette che non rispetterà i target al 2030
crediti: Number 10 via Flickr (CC BY 2.0)

In quello che ha battezzato “Green Day”, Londra ha annunciato gli impegni sul clima al 2030 aggiornati

(Rinnovabili.it) – Londra non rispetterà gli impegni sul clima al 2030 che aveva annunciato appena due anni fa alla Cop26. È quanto emerge dalla nuova strategia climatica della Gran Bretagna presentata il 30 marzo dal governo di Rishi Sunak.

Oltre 40 documenti rivisti e aggiornati per un totale di 3000 pagine, dal gas all’elettricità, dall’eolico onshore al nucleare, dagli EV alla cattura e stoccaggio della CO2, passando per agricoltura e allevamento. Un’operazione a cui l’esecutivo è stato obbligato da una sentenza che l’anno scorso lo condannava per aver preso impegni sul clima troppo vaghi e per non aver indicato più nel dettaglio le varie misure.

Nel 2019, Londra si era prefissata l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo. Due anni dopo, in qualità di paese organizzatore della Cop21 di Glasgow, aveva allineato i suoi impegni sul clima al 2030 al target di lungo termine promettendo di tagliare le emissioni del 68% rispetto ai livelli del 1990 entro fine decennio. L’anno scorso la Gran Bretagna aveva fissato anche un obiettivo di -78% entro il 2035 che si aggiunge al precedente senza rimpiazzarlo.

I nuovi impegni sul clima mancano il bersaglio

Il governo ha etichettato la giornata del 30 marzo come il “Green Day”, ma come sottolineavano con ironia alcuni quotidiani britannici è stato più che altro un “Boulevard of broken dreams”. Dai documenti aggiornati, infatti, emerge che complessivamente i tagli alle emissioni della nuova strategia copriranno solo il 92% del totale necessario per centrare gli obiettivi al 2030, quota che salirebbe al 97% nel 2037. Sforando così anche l’impegno del -78%.

Sunak ha provato comunque a inquadrare l’infornata di nuove policy in una chiave positiva. Ma lo ha potuto fare solo parlando del passato: “I cittadini dovrebbero essere davvero orgogliosi dei risultati ottenuti dal Regno Unito in tutto questo. Considerate che ci siamo decarbonizzati più velocemente di qualsiasi altra grande economia. Le nostre emissioni di carbonio sono state ridotte di oltre il 40%, molto più di tutti gli altri paesi con cui siamo in competizione”.