Una ricerca mostra come oltre 1.000 città europee siano sulla buona strada per i loro impegni sul clima
(Rinnovabili.it) – Fino ad oggi, più di 10.000 città in tutto il mondo si sono impegnate per contrastare i cambiamenti climatici. I loro sforzi vanno dalla riduzione delle emissioni, all’adozione di fonti di energia pulita, efficienza energetica e progetti di trasporto sostenibile. Molti centri urbani, inoltre, tendono ad essere ben più ambiziosi dei loro governi nazionali. Ma in che misura le città stanno rispettando i loro impegni sul clima?
Un’analisi pubblicata su Nature Climate Change fornisce una delle valutazioni più complete dei progressi delle città verso i loro obiettivi climatici. I risultati mostrano che più del 60% delle oltre 1.000 città europee prese in esame è sulla buona strada per raggiungere i propri impegni sul clima.
Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC), la valutazione degli impegni sul clima subnazionali è molto difficile. Infatti, sebbene migliaia di città stiano intraprendendo piani d’azione, il loro impatto aggregato rimane sconosciuto. Ciò è dovuto, ad esempio, alla mancanza di dati sulle emissioni di gas a effetto serra a livello cittadino e ad informazioni limitate sull’attuazione delle politiche per il monitoraggio.
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Per affrontare questi problemi, l’analisi si è basata sui dati disponibili per più di 1.000 città che partecipano al Patto dei sindaci dell’UE per il clima e l’energia, una delle più grandi reti subnazionali di azione per il clima del mondo. Queste 1.066 città ospitano quasi 50 milioni di persone, circa l’11% della popolazione dell’UE.
Attraverso lo studio, è emerso che le città del Patto, in media, si sono impegnate a ridurre le emissioni del 24%, ottenendo (sempre in media) una riduzione delle emissioni di circa il 15%, per un totale di 51 milioni di tonnellate di CO2 tra il 2008 e il 2019. Supponendo che abbiano mantenuto lo stesso tasso di riduzione delle emissioni, è probabile che quasi il 60% delle 1.000 città raggiunga il proprio obiettivo climatico per il 2020.
La Spagna ha la quota più alta di città in grado di raggiungere i propri impegni sul clima (81%), seguita da Regno Unito (80%), Danimarca (71%), Austria (67%) e Portogallo (63%). I paesi con una quota moderata di città in linea sono l’Italia (il 48%), mentre Finlandia, Irlanda, Turchia, Slovenia e Ucraina si aggirano intorno al 50%. Tuttavia, paesi come il Belgio, la Germania e quelli dell’Europa orientale – Bosnia ed Erzegovina, Lituania, Bielorussia, Georgia e Slovacchia – hanno poche città in linea (meno del 10%).
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Ma quali fattori influenzano il successo climatico? Innanzitutto, i risultati suggeriscono che una maggiore ambizione degli impegni sul clima potrebbe non portare a prestazioni migliori. Le città “ambiziose” (quelle che fissano obiettivi per ridurre le emissioni di oltre il 21% entro il 2020) tendono a ridurre le emissioni pro capite annuali di circa mezzo punto percentuale in meno rispetto ad altre città.
Rispetto a qualsiasi altro ambito, la prevalenza dell’efficienza energetica (solitamente prioritaria nelle città meno dense e meno ricche) è associata a una maggiore riduzione delle emissioni pro capite. Inoltre, una maggiore riduzione delle emissioni a livello nazionale si traduce anche in una maggiore riduzione delle emissioni a livello locale. Sebbene più politiche nazionali sul clima non migliorino necessariamente le prestazioni del clima urbano, sembrano portare a una maggiore ambizione a livello cittadino.
Il fatto che l’ambizione non si traduca direttamente in prestazioni migliori suggerisce che si dovrebbe prestare maggiore attenzione alla definizione di obiettivi di mitigazione basati sulla scienza e attenti al contesto locale. Generalmente, però, le città potrebbero ridurre le emissioni concentrandosi maggiormente sul miglioramento dell’efficienza energetica. Le città “ad alte prestazioni” hanno implementato risparmi di energia ed emissioni adottando strategie per il cambiamento comportamentale, come la promozione della mobilità pedonale e della bicicletta e l’implementazione di campagne di sensibilizzazione pubblica.