L’Indonesia da sola è responsabile per il 58% del totale delle foreste tropicali perse a causa delle attività minerarie negli ultimi 20 anni. Soprattutto per l’espansione delle miniere di carbone nel Borneo. E la tendenza sta accelerando dopo il 2010
Uno studio su Pnas analizza a livello paese l’impatto delle miniere sulla deforestazione tropicale
(Rinnovabili.it) – La maggior parte della deforestazione nella fascia tropicale legata direttamente all’estrazione di risorse minerarie è concentrata in un pugno di paesi. Ma l’impatto indiretto dello sfruttamento delle ricchezze del sottosuolo si fa sentire in due terzi dei paesi che ospitano foreste pluviali. L’impatto delle miniere sulla deforestazione, infatti, è soprattutto un problema per Brasile, Indonesia, Ghana e Suriname.
È qui che si registra ben l’80% della perdita di copertura forestale negli ultimi 20 anni, a causa dell’estrazione di carbone, oro e minerali ferrosi. Si tratta di una fetta relativamente piccola sul totale della superficie interessata da deforestazione. In 7 casi su 10, infatti, gli alberi vengono abbattuti per fare spazio all’agricoltura. Ma con un suo peso da non trascurare.
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Ad analizzare – per la prima volta con questo livello di dettaglio a scala paese – l’impatto delle miniere sulla deforestazione è uno studio pubblicato su Pnas. Che mette in guardia: adesso l’estrazione di minerali non pesa molto, ma la fame di rame, cobalto, litio e altri materiali indispensabili per la decarbonizzazione possono far lievitare i rischi per un bioma già sotto fortissime pressioni come quello delle foreste tropicali. D’altronde, già oggi la quantità di metalli estratti è doppia rispetto al 2000.
Dei 7.000 km2 di foreste tropicali su cui insistono attività minerarie presi in esame, tra il 2000 e il 2019 ne è sparito il 46%, circa 3.250 km2. Quasi il 60% di questa quota è registrata nella sola Indonesia, soprattutto a causa dell’espansione della produzione di carbone nel Borneo. Il Brasile, secondo in classifica, pesa per il 10% del totale dell’area deforestata. Seguono poi Ghana (213 km2, 6,5%), Suriname (203 km2, 6,2%).
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E nonostante tutti gli impegni contro la deforestazione, la tendenza è in aumento. “Abbiamo suddiviso la perdita di foreste all’interno delle aree minerarie in quattro periodi di 5 anni e abbiamo scoperto che la deforestazione diretta da parte delle miniere è stata significativamente maggiore nel periodo successivo al 2010, con il 65% della perdita di foreste dal 2000 avvenuta negli ultimi 10 anni”, spiega lo studio.