(Rinnovabili.it) – Dopo cinque anni di pazienti lavori, il primo progetto di cohousing di Londra ha finalmente visto la luce: si tratta di Copper Lane.
Potrebbe sembrare insolito che nella capitale inglese non si sia mai intrapresa un’esperienza abitativa di questo tipo, anche a fronte della carenza di alloggi a prezzi accessibili che ancora oggi colpisce la città britannica, tuttavia i progetti di cohousing non hanno mai avuto molti seguaci nel Regno Unito, diffondendosi di più negli Stati Uniti, in Canada ed in alcune nazioni dell’Europa continentale.
Nato in Danimarca nel 1960, il concetto di cohousing trasforma il vivere in un’esperienza abitativa di condivisione. Essenzialmente si tratta di un gruppo di famiglie che vivono ciascuna nel proprio appartamento privato, ma nello stesso complesso dove trovano posto alcuni spazi comuni collettivi, come una grande sala da pranzo, saloni ricreativi, le lavanderie, giardini e stanze da letto per gli eventuali ospiti.
Il cohousing di Copper Lane
Nel caso di Copper Lane si tratta di sei appartamenti raggruppati attorno ad una grande sala comune, situati in un quartiere di case prevalentemente vittoriane e costruiti al posto di un vecchio asilo nido di circa 1000 mq.
A sviluppare il progetto è stato il team dell’architetto Henley Halebrown Rorrison, scelto direttamente dai residenti dopo un’accurata selezione, che ha avuto il non facile compito di mettere insieme tutte le idee e le esigenze delle famiglie interessate, elaborando una soluzione di cohousing adatta a tutti.
Nel cohousing infatti i proprietari delle case sono gli sviluppatori stessi del progetto, sia nel caso degli spazi privati che per quelli pubblici. Con meticolosa pazienza l’architetto Henley Halebrown Rorrison in Copper Lane è riuscito a creare uno sviluppo residenziale ad hoc, dove la privacy di ciascuna famiglia è perfettamente rispettata senza obbligare ad una vita comune, ma dove gli spazi collettivi sono perfettamente accessibili a tutti in qualsiasi momento.
Un modello personalizzato
Dopo aver scartato diverse soluzioni, i sei a appartamenti di Copper Lane sono stati disposti attorno ad una sala comune centrale la cui copertura piana, fa da giardino agli appartamenti del primo piano.
Uno dei punti più difficili da mettere in pratica nel cohousing è la possibilità di riuscire ad eliminare le disparità, creando ambienti privati equilibrati, dotati dei medesimi benefici e svantaggi. Il tetto piano della sala comune permette anche agli appartamenti del primo piano di beneficiare di uno spazio privato, mentre l’intero insediamento di Copper Lane è circondato da un grande giardino collettivo attrezzato.
Standard Passivhaus
A rendere ancora più unico il cohousing di Copper Lane è la scelta di costruire secondo gli standard Passivhaus, per ridurre l’impatto ambientale di ciascun nucleo familiare riducendo i consumi.
La scelta di materiali robusti come il legno bianco di Douglas, il massello ed il cemento, si affiancano all’impiego di un buon isolamento termico ed acustico, all’eliminazione dei ponti termici, alla ventilazione naturale con recupero di calore, assicurando una costruzione ad alto risparmio energetico che riduce al minimo i consumi. La sola fonte rinnovabile utilizzata è il solare termico, mentre l’impatto ambientale di Copper Lane è stato ulteriormente ridotto grazie al riciclo dei materiali della demolizione, all’impiego di legno locale certificato per i rivestimenti e le finiture, e per la scelta di giardini pensili.