Con esso la Regione Puglia ha sostanzialmente rappresentato di aver contribuito già sensibilmente e sostanzialmente alla produzione di energia da fonti rinnovabili a favore del “sistema paese”
Facendo seguito ad un precedente intervento relativo al processo di aggiornamento del Piano Energetico Ambientale della Regione Puglia, si delineano di seguito alcuni dettagli esplicativi.
Il Piano energetico oggetto di aggiornamento, adottato con Delibera di G.R. n.827 del 08-06-07, era già stato destinatario di una prima riprogrammazione con DGR n. 602 del 28/3/2012 e L.R. n. 25 del 24 settembre 2012 “Regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.
La DGR 530 del 26/3/2014 ha dato nuovo impulso al processo, anche in relazione agli sviluppi più recenti del fenomeno dell’insediamento territoriale degli impianti di grossa taglia sul territorio.
Un ulteriore provvedimento di Giunta che aveva recentemente animato il dibattito sul tema, in particolare, è stato la DGR n. 581 del 02/04/2014 :“Analisi di scenario della produzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili sul territorio regionale. Criticità di sistema e iniziative conseguenti”.
Con esso la Regione Puglia ha sostanzialmente rappresentato di aver contribuito già sensibilmente e sostanzialmente alla produzione di energia da fonti rinnovabili a favore del “sistema paese”, fino a determinare un punto di equilibrio critico tra produzione da fonti intermittenti e capacità della Rete elettrica di accogliere tale produzione, a livello di impatto sulla distribuzione locale ed anche di principali linee di trasmissione nazionale, oltre che uno scenario di effetti ambientali necessitante un’ espressione di natura cumulativa.
Questo nuovo quadro logistico comporta anche delle perdite dovute alla Mancata Produzione Eolica, indicatore che registra un nuovo incremento negli ultimi anni, dopo una fase di stabilizzazione e contenimento.
Ciò rappresenta con urgenza la necessità di una gestione trasversale più ampia del tema, ivi compreso il coordinamento dei processi autorizzativi ed in particolare di valutazione di impatto ambientale degli impianti sopra soglia (per la VIA), questi ultimi delegati completamente alle competenze provinciali già con legge regionale del 2007.
Gli attori del nuovo processo di aggiornamento del PEAR sono stati individuati in:
• Politecnico di Bari;
• CNR /IRSA;
• ENEA;
• ARPA Puglia;
• Università di Lecce;
• ARTI Puglia;
• Università di Bari – Dipartimento di Agraria;
• Università di Foggia – Dipartimento di Agraria.
Queste collaborazioni si aggiungono ad un protocollo di intesa già in essere tra Regione Puglia ed RSE Spa, la nota società per azioni che sviluppa attività di ricerca nel settore elettro-energetico all’interno del Gruppo GSE SpA.
A questi attori è affidato il compito, assieme alla Regione Puglia e, in particolare, ai quattro servizi regionali impegnati (Servizio Ecologia, Energie Rinnovabili e reti, Assetto del Territorio e Agricoltura) di sviluppare i task principali di piano, tra i quali:
a) Ricognizione sullo stato e sulla pianificazione interessanti l’infrastruttura elettrica (rete di trasmissione) e verifiche di coerenza rispetto al potenziale in esercizio/autorizzato;
b) Verifica impatti della generazione diffusa sulla rete di distribuzione elettrica;
c) Analisi di fattibilità per tipologie e sistemi di accumulo a diverse scale, smart grid;
d) Considerazione, per ogni singola FER, del trend tecnologico in atto verso soluzioni a minimo impatto, possibilmente integrate con il patrimonio edilizio e strutturale esistente;
e) Valutazione di tutte le ricadute sul piano socio-economico degli scenari di politica energetica, che includano la considerazione di tutte le fonti rinnovabili;
f) Individuazione di nuove risorse e nuove possibilità di sfruttamento energetico, anche con riferimento a nuovi processi finora meno esplorati o meno considerati in funzione del loro apporto nel quadro della pianificazione energetica;
g) Individuazione di tutte le soluzioni possibili e best practice in materia di efficientamento energetico e di policy;
h) Individuazione bacini a forte vocazione energetica e, per inverso, aree precluse ad ulteriori installazioni ad elevato impatto ambientale;
i) Scenari emissivi di qualità dell’aria in linea con gli scenari energetici, anche ai fini della coerenza con gli obblighi di cui all’art. 22, c.4 DLgs 155/2010;
j) Life Cycle Assessment per confronti tra tecnologie di sfruttamento di energia rinnovabile e per confronto tra scenari.
Al Servizio Ecologia e all’Autorità Ambientale regionali spetta la regia della Cabina che regolerà il processo, che pertanto valorizza la sua accezione di Piano “Ambientale”, ovvero di strumento che enfatizza il proprio ruolo di armonizzazione degli obiettivi di sviluppo con quelli della sostenibilità ambientale.
Non a caso la VAS costituisce un processo imprescindibile di questo percorso, avendo individuato l’Ufficio VIA/VAS regionale quale autorità competente ai sensi dell’art.5 del DLgs 152/2006 e ss.mm.ii.
Seguiranno aggiornamenti sui principali step conseguiti progressivamente in tale importante processo.
di ing. Francesco Corvace, Alta professionalità programmazione regionale in tema di energia (@francorvax)