di Roberto Antonini
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dl Ambiente. Il decreto, ora atteso all’esame parlamentare, è a vasto spettro: introduce semplificazioni nelle valutazioni ambientali, norme sulla tutela delle acque, misure indirizzate alla promozione dell’economia circolare, al contrasto dei fenomeni di dissesto idrogeologico e indirizzate a sveltire le bonifiche dei siti inquinati, puntando a semplificare gli interventi nei cosiddetti “siti orfani”.
Il provvedimento è stato approvato nel Consiglio dei Ministri del 10 ottobre scorso, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto.
Sul fronte delle valutazioni ambientali Il decreto istituisce una “corsia veloce” per progetti a preminente interesse strategico nazionale, puntando a privilegiare quelli caratterizzati dall’affidabilità, della sostenibilità tecnico-economica, da un contributo agli obiettivi del PNIEC e che comportino l’attuazione di investimenti PNRR con la valorizzazione dell’esistente.
Il decreto introduce nuove misure “per dare certezze normative nel settore della prospezione e coltivazione di idrocarburi”, segnalano dal MASE. Si tratta di norme che fermano l’estrazione di petrolio (salvo permessi già rilasciati) ma consentono l’estrazione del metano. Questo, in particolare, nell’Alto Adriatico e derogando al limite delle 12 miglia, ridotte a 9, per progetti già presentati e che riguardino consistenti riserve di gas naturale, superiori ai 500 milioni di metri cubi per approvvigionamenti di lungo termine.
Per la tutela della risorsa idrica e la corretta gestione delle acque, il decreto introduce nel TU Ambiente la definizione di “acque affinate”, tra le varie categorie presenti, acque che possono contribuire al ravvenamento – l’arricchimento di una falda freatica ottenuto facendo filtrare artificialmente le acque di un fiume sul terreno soprastante la falda – o accrescimento dei corpi idrici sotterranei.
Il MASE segnala anche le azioni per l’economia circolare, “col rafforzamento di cura e manutenzione del paesaggio e del verde pubblico, incrementando la rappresentanza dell’Albo dei Gestori Ambientali e introducendo una semplificazione nell’individuazione del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti delle piccole imprese”.
Con misure più di dettaglio, il dl interviene disciplinando la gestione di rifiuti e materiali generati dalla costruzione della Diga foranea di Genova e gli interventi a essa connessi, agisce semplificando gli interventi di bonifica dei cosiddetti “siti orfani” (i siti potenzialmente contaminati per i quali non è stato avviato il procedimento di risanamento, con il responsabile non individuabile o che non provveda) ma anche istituendo una struttura di supporto al Commissario del SIN (Sito interesse nazionale) nel Comune di Crotone e nei Comuni di Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria (Provincia di Cosenza), che distano circa un centinaio di km dal sito di Crotone, in Calabria.
Il decreto prevede anche misure sul dissesto idrogeologico, agendo per una maggiore interoperabilità tra le banche dati e rafforzando i poteri dei Presidenti di Regione in qualità di Commissari, introducendo inoltre misure per l’efficiente gestione delle risorse assegnate, precisano da MASE.
Il decreto-legge Ambiente n°153 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, del 17 ottobre.
leggi anche Capacity market, in vigore il decreto MASE su capacità da adeguare