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Il GSE presenta il 1° rapporto trimestrale energia e clima in Italia

rapporto trimestrale energia e clima in Italia

Tutte le variabili caratterizzanti l’evoluzione energetica nazionale in un solo volume

(Rinnovabili.it) – “Presentiamo oggi una nuova pubblicazione, un’aggiunta al nostro catalogo il cui carattere principale, oltre ad essere estremamente riassuntiva delle tendenze in corso, è di essere vicina al tempo reale”. Con queste parole Andrea Ripa di Meana, Amministratore Unico del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ha lanciato stamane a Roma il nuovo rapporto trimestrale energia e clima in Italia. Di cosa si tratta? Della prima pubblicazione che tiene d’occhio le variabili caratterizzanti l’evoluzione energetica nazionale, racchiudendo in un solo volume i dati dei meccanismi gestiti dal GSE e le informazioni di terze parti. Con specifici capitoli dedicati alle emissioni, alle rinnovabili elettriche, a quelle termiche, all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile, ai consumi, alla spesa e ai mercati energetici ed ambientali. Leggendo, inoltre, l’evoluzione di alcuni fenomeni nell’ottica del progressivo monitoraggio del Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC)

In altre parole uno sguardo completo ma semplificato, riservato ad addetti di lavoro e non, con cui tenere traccia dell’evoluzione nazionale.

Le informazioni riportate nel documento (pdf) sono aggiornate a settembre 2022. “Siamo quindi a un solo mese di distanza dai dati e riteniamo che questa vicinanza sia importante”, spiega Ripa di Meana. Tre i motivi alla base della creazione del nuovo Rapporto trimestrale energia e clima in Italia. “Primo perché le filiere si integrano. Dalle emissioni all’energia – la sua produzione e il suo risparmio – fino al trattamento dei residui industriali, ecc. assistiamo ad un processo di integrazione. Quindi avere informazioni aggiornate e tempestive sulle principali componenti di questa catena, che si sta allungando, pensiamo possa essere sempre utile”.  Non solo. Nell’ultimo periodo sta aumentando inevitabilmente l’attenzione sulla congiuntura, visti i fenomeni negativi registrati in questi mesi; un‘attenzione che richiede una base di dati che permetta al sistema Paese per rispondere in maniera rapida e commisurata ai mutamenti dello scenario energetico.

Le nuove Piattaforme del GSE

“Terzo e ultimo motivo perché questa società ha il compito di produzione di informazioni sui componenti di questa lunga filiera”. A cominciare dal monitoraggio dello sviluppo del PNIEC, verificando il grado di raggiungimento degli obiettivi. Ecco perché il contenuto del rapporto confluirà nella nuova Piattaforma di Monitoraggio del PNIEC.

E questo non è l’unico nuovo compito informativo che aspetta il GSE. Il Gestore dovrà realizzare almeno altre tre piattaforme: la PAI – Piattaforma aree idonee che racchiuderà i dati sulle zone ritenute idee al livello normativo per lo sviluppo delle rinnovabili; il SUDER, sportello unico delle energie rinnovabili che dovrebbe contenere l’andamento e lo stato di avanzamento di tutti i processi autorizzativi in corso per la costruzione degli impianti; e una piattaforma sulla mobilità elettrica.

 Il nuovo report trimestrale energia e clima in Italia

 “La nostra idea – spiega Alberto Biancardi, Direttore Studi, Monitoraggio e Relazioni Internazionali – era di creare un prodotto che fosse il più possibile standard, ampio ma non troppo, per consentire di trovare informazioni aggiornate ogni tre mesi […] e con una chiave unitaria di lettura”. Un lavoro che farà leva sulle tante altre analisi e rapporti già elaborati dal GSE o di prossimo lancio. Come ad esempio il nuovo rapporto trimestrale sul fotovoltaico, che sarà presentato presumibilmente a febbraio del prossimo anno.

Il documento è completo ed esaustivo e offre preziose indicazioni dei trend nazionali rispetto agli obiettivi sul clima ed energia del 2030. Tra i dati più interessanti quelli sulle rinnovabili elettriche, che “dopo un periodo sostanzialmente inerziale, sembra che abbiano ripreso forza”, spiega Biancardi. Nei primi 8 mesi del 2022 le nuove installazioni eoliche sono andate meglio del dato 2021, aumentano lievemente anche la produzione (+3%). Molto bene invece il fotovoltaico. “Inizia ad esserci un andamento di crescita sensibile”, sottolinea Luca Benedetti, Responsabile Studi e Monitoraggio Piano Energia e Clima. Una progressione continua osservabile soprattutto negli impianti di taglia media-piccola. Segnali di ripresa si registrano anche tra le installazioni di grossa taglia (poco più di 400 MW da inizio gennaio al 30 settembre), ma il segmento segue una fase di crescita discontinua.

“La vivacità del settore delle rinnovabili elettriche è testimoniata anche dalle richieste di autorizzazioni”, aggiunge Benedetti. Le statistiche, elaborate dai dati messi a disposizione dal MiTE, mostrano “un forte interesse sia per l’eolico che per il fotovoltaico a terra e agrivoltaico […] molto interessante l’attenzione che sembra esserci sull’eolico offshore”, i cui progetti in fase di autorizzazione statale superano quelli a terra.

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