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Lotta agli idrofluorocarburi, Bruxelles prepara un nuovo giro di vite

Idrofluorocarburi: l’UE fissa regole più severe per import e uso
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Gli idrofluorocarburi hanno un potere climalterante anche migliaia di volte superiore alla CO2

(Rinnovabili.it) – Più limiti all’arrivo di HFC prodotti fuori dall’Europa. Anche attraverso controlli serrati sugli importatori. Phase out accelerato di tutti i gas fluorurati che non sono davvero insostituibili. E una sforbiciata anche alla produzione e all’uso di altre sostanze che sono responsabili del degrado dello strato di ozono. Dopo aver lasciato il capitolo fuori dalle prime tranche del pacchetto “Fit for 55”, adesso l’UE presenta una proposta per tagliare gli idrofluorocarburi e altre sostanze nocive per il clima.

Gli HFC costituiscono il 2,5% delle emissioni di gas serra europee, hanno un elevato potere climalterante e il loro calo è molto meno pronunciato di quello di altre sostanze. Anzi, le emissioni sono iniziate a scendere solo nel 2014, proprio dopo l’introduzione del primo regolamento UE sugli idrofluorocarburi. In 5 anni, il calo registrato è però appena del 6%.

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La proposta di Bruxelles dà un potente giro di vite alle importazioni di HFC e al loro impiego industriale. Nel complesso, grazie a queste restrizioni, a metà secolo gli idrofluorocarburi ancora in circolazione nel continente avranno un impatto climatico pari al 2,4% di quello registrato nel 2015. In tutto, la sforbiciata vale 310 MtCO2 al 2050. Insieme a quella data ad altre sostanze che danneggiano l’ozono, presentata con una proposta separata di revisione dell’apposito regolamento del 2009, il calo di emissioni arriva a 490 MtCO2 entro metà secolo. In pratica, l’equivalente delle emissioni annuali della Francia.

Per raggiungere questi obiettivi, il nuovo regolamento introduce un sistema più stringente di autorizzazioni e di etichettatura, che deve rendere più semplice i controlli doganali e il tracciamento dei prodotti che entrano sul mercato UE. Alcuni idrofluorocarburi vengono direttamente vietati, altri sono soggetti a più restrizioni d’uso. Invece sulle “ozone-depleting substances”, cioè le sostanze che danneggiano l’ozono già quasi del tutto proibite, la revisione del regolamento serve per gestire al meglio i materiali che ne contengono e stanno per arrivare a fine vita. L’ambito più delicato: le schiume isolanti impiegate in edilizia, che vengono rimpiazzate durante il retrofitting degli edifici esistenti.

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