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I governi passano, la tutela dell’ambiente resta

In attesa di conoscere le competenze assegnate al nuovo Ministero della Transizione ecologica, ripercorriamo i risultati ambientali raggiunti sotto l'ex-ministro Costa

tutela dell'ambiente resta

di Adriano Pistilli

Sono passati quasi tre anni dalle ultime elezioni politiche che hanno consegnato all’ormai ex premier Giuseppe Conte lo scettro del comando e i problemi del Paese, come la crisi finanziaria, la mancanza di lavoro ma soprattutto una situazione ambientale notevolmente compromessa

In questi anni qualcosa è cambiato: tutti i cittadini, specialmente i campani, furono entusiasti quando il leader del M5S Lugi Di Maio annunciò che il prossimo Ministro dell’Ambiente sarebbe stato il Generale Sergio Costa: “32 anni nelle forze di polizia. Il mio unico scopo è stato quello di tutelare il cittadino e l’ambiente, e dire ai clan malavitosi e ecomafiosi qui non si passa!” 

Tutti si augurano che anche il nuovo Ministro dell’Ambiente, oggi ribattezzato della Transizione Ecologica, abbia le stesse capacità del suo predecessore, che ha posto in essere una serie di attività importantissime come: 

Pacchetto Economia Circolare

Un segnale importante è stata l’entrata in vigore delle Direttive del Pacchetto Economia Circolare che hanno modificato le Direttive sui rifiuti, imballaggi, discariche, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE, veicoli fuori uso e rifiuti di pile e accumulatori. Esse hanno obiettivi molto ambiziosi come raggiungere il riciclaggio del 55% dei rifiuti urbani entro il 2025, il 60% entro il 2030, il 65% entro il 2035 e frenare sempre più lo smaltimento in discarica. L’Italia è un Paese che punta molto sulla raccolta differenziata e il riciclo ma forse troppo spesso dimentichiamo che la “piramide dei rifiuti” pone il riciclo al terzo scalino, abbiamo nell’ordine: prevenzione alla produzione di rifiuti, riutilizzo/riuso, riciclo, recupero di energia e smaltimento. Le succitate Direttive bene fanno a rilanciare il tema del sottoprodotto (art.184-bis, comma 2, D.Lgs. 152/2006): per il loro utilizzo sarà obbligatorio garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute umana, utilizzando in maniera accorta e razionale le risorse naturali, attraverso una simbiosi industrialeaffinché gli scarti del ciclo produttivo di una determinata azienda vengano utilizzati come materia prima per un’altra azienda. Simbiosi industriale: due parole fantastiche per passare definitivamente da un’economia lineare ad una circolare.

Le nostre amiche api

Analizzando il miele delle api di città è possibile rilevare molteplici indicatori di qualità ambientale e per tale motivo sui tetti degli edifici delle pubbliche amministrazioni sono state installate delle arnie. 

Come tutti noi sappiamo l’estinzione delle api è un fattore pericoloso e che potrebbe verificarsi in un futuro molto prossimo. 

“La mia proposta è quella di far posizionare sui tetti degli edifici della pubblica amministrazione delle arnie con questi preziosi insetti impollinatori che sono anche straordinarie sentinelle dell’ambiente. L’impollinazione è un servizio ecosistemico importante che va assolutamente preservato, in linea con le iniziative Ue a favore degli impollinatori. In questa settimana della natura che quest’anno abbiamo voluto lanciare, vogliamo tenere alta l’attenzione sulla tutela della biodiversità in tutte le sue sfaccettature, dal turismo sostenibile nei parchi alla conservazione delle api e delle tartarughe, per stimolare gli italiani a riscoprire la natura e la sua magica bellezza. La sua valorizzazione è fondamentale in questo momento di ripresa post-Covid, in cui il ritorno alla normalità passa anche attraverso l’immersione nel verde”.

Basta mari-discariche!

Grazie ad un accordo tra il Ministero e il consorzio Castalia, valido fino al 2023, una flotta di 32 imbarcazioni percorre ogni giorno 8000 km di coste italiane per recuperare i rifiuti presenti

Tali navi, oltre a raccogliere rifiuti, sono specializzate nel contenimento e nel recupero di idrocarburi e di sostanze derivate e di oli minerali nelle acque.

“Grazie all’accordo fatto con il consorzio Castalia avremo una flotta di imbarcazioni, posizionate lungo tutte le coste italiane e che ogni giorno (meteo permettendo) saranno impegnate a recuperare i rifiuti e la plastica dai nostri mari e alle foci dei fiumi. Siamo un Paese con 8mila chilometri di coste: il mare deve tornare ad essere la nostra vetrina nel Mondo. Questa sarà la mia missione fino all’ultimo giorno al comando di questo dicastero. La lotta al Marine Litter, cioè ai rifiuti presenti nei nostri mari e nei nostri fiumi, è stata una battaglia che ho sempre portato avanti con convinzione e determinazione”.

La plastica raccolta, grazie ad un accordo sottoscritto con il COREPLA, sarà destinata ad un progetto sperimentale di riciclo della plastica raccolta in mare. 

Plastic Free e Plastic Tax

4 Ottobre 2018: una data da ricordare e festeggiare. Il Ministero dell’Ambiente è plastic free  grazie all’installazione di dispense di acqua alla spina e alla sostituzione dei prodotti all’interno dei distributori, la distribuzione di borracce in alluminio riciclato ai dipendenti, bicchierini di carta per il caffè con bacchetta di legno. 

In più, una tassa pari a 0,45 euro per kg di materia plastica, per i  “manufatti con singolo impiego, destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari”.

Tuteliamo il mare con la Legge Salva Mare

Purtroppo tale legge non è stata ancora approvata al Senato ma non perdiamo la speranza. La plastica abbandonata nelle acque spesso rimane intrappolata nelle reti dei pescatori, che potranno portare a riva i rifiuti e smaltirli, cosa che finora era vietata. In più, è stata incentiva la pesca sostenibile come quella che privilegia l’utilizzo di cassette di legno anziché di polistirolo

Il Sarno: il fiume discarica

Uno dei fiumi più brevi di Europa, 24 chilometri, ma anche il più inquinato a causa dei continui sversamenti industriali e mancati allacci al sistema fognario, ma qualcosa è cambiato: sono aumentati i controlli e sono state sequestrate alcune aziende che smaltivano illecitamente i propri reflui nel fiume. “Negli ultimi 6 mesi sono state controllate oltre 260 attività produttive e denunciate 144 persone, individuati 41 scarichi abusivi, 36 sequestri tra aziende o parti di esse e 57 sanzioni amministrative per un importo pari a circa 225 mila euro. Il Sarno è stato negli anni soggetto ad aggressioni criminali per quanto riguarda sversamenti di materiale inquinante – dice Costa in un post. Grazie a una intensa e complessa campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, abbiamo represso fenomeni di abbandono di rifiuti nonché di illeciti sversamenti da parte di imprese nelle aree del bacino del fiume Sarno“.

Il Decreto Clima

Dicembre 2019: approvata la prima legge per il contrasto ai cambiamenti climatici in Italia, indicando gli obblighi della PA e l’istituzione di un tavolo permanente interministeriale per l’emergenza climatica, gli incentivi ai Comuni per gli eco-compattatori mangiaplastica, istituzione di un fondo per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico, incentivazione di vendita di detergenti o prodotti alimentari sfusi o alla spina, riforestazione delle città metropolitane, fondi per la messa in sicurezza e manutenzione del suolo, interventi straordinari per sanare le discariche abusive e il problema delle acque reflue inquinanti. 

End of Waste – Cessazione qualifica di rifiuto 

Un ottimo decreto per il riciclo di svariati materiali: carta, cartone, pneumatici e pannolini.

L’End of Waste è un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti e può dare un forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del settore di riciclo. Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento”.

Bonus mobilità

Incentivo di 500 euro per acquistare bici, e-bike e handbike.

“A partire dal 14 gennaio 2021 e fino al 15 febbraio 2021 chi ha effettuato acquisti di beni e servizi incentivati dal Programma Sperimentale Buono mobilità tra il 4 maggio 2020 e il 2 novembre 2020, è in possesso di fattura o scontrino attestante la tipologia di bene o servizio acquistato e non ha già usufruito del beneficio, può richiedere il rimborso inserendo i propri dati, il valore del bene o servizio acquistato e la documentazione attestante l’acquisto”.

Forse in così pochi anni non abbiamo mai avuto una tale quantità di interventi mirati, efficienti e veloci per una svolta green. Speriamo bene per il futuro.

Adriano Pistilli – Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti, esperto di Diritto Ambientale