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L’UE fa un passo decisivo verso la direttiva anti greenwashing

Greenwashing
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Sarà vietato promuovere prodotti con obsolescenza programmata e mentire sulla sostenibilità. Ecco tutte le norme contro il greenwashing

(Rinnovabili.it) – C’è l’accordo tra Parlamento Europeo e Consiglio sulle regole contro il greenwashing. Il compromesso è arrivato martedì sera e dovrebbe portare ad un aggiornamento dell’elenco UE delle pratiche commerciali sleali. L’obiettivo è vietare le pubblicità ingannevoli e fornire ai consumatori migliori informazioni sui prodotti.

Cosa cambia nella lotta al greenwashing

Saranno vietate affermazioni generiche sulla sostenibilità, come “ecologico”, “naturale”, “biodegradabile, “climaticamente neutro” o “eco”. A meno che non siano fornite prove di prestazioni ambientali pertinenti e calcolabili. Non sarà più possibile, inoltre, promuovere prodotti che contengono una caratteristica introdotta per limitare la durata di vita. Se questo è fatto di proposito e si conosce il meccanismo che provoca l’obsolescenza programmata, non si potrà pubblicizzare.

Stop anche alle indicazioni che si basano su programmi di compensazione delle emissioni generici: le etichette di sostenibilità dovranno essere basate su schemi di certificazione approvati o stabiliti da autorità pubbliche. Questo, tuttavia, finora non si è rivelato sufficiente a evitare false dichiarazioni da parte degli schemi di compensazione. Anche i certificatori più famosi hanno riempito il mercato dei crediti di carbonio di progetti spazzatura.

Verrà vietato anche invitare il consumatore a sostituire materiali come le cartucce delle stampanti prima del dovuto. Presentare aggiornamenti di un software come necessari sarà un’altra pratica proibita. Infine, se un prodotto non è riparabile, non potrà essere dichiarato tale. Su richiesta del Parlamento UE, le informazioni sulla garanzia dei prodotti saranno rese più visibili. Una etichetta speciale sarà progettata dalla Commissione Europea per valorizzare i produttori che estendono gratuitamente la garanzia standard (che vale due anni nell’UE). 

Le prossime mosse

Per diventare legge, l’accordo provvisorio dovrà ora ottenere l’ok definitivo del Parlamento e del Consiglio. Il voto degli eurodeputati è previsto per novembre, poi, quando la direttiva entrerà in vigore, gli stati avranno 24 mesi di tempo per adeguare la loro legislazione.

La relatrice del provvedimento per il Parlamento Europeo, Biljana Borzan, ha gioito del compromesso raggiunto con gli stati membri. “Abbiamo raggiunto un accordo eccellente per i consumatori. Il 60% dei consumatori europei non sa nemmeno che tutti i prodotti sono accompagnati da una garanzia legale. Oggi le cose cambiano: un promemoria sarà presente in tutti i negozi dell’UE e in alcuni casi anche sulle confezioni. Inoltre, una nuova etichetta di garanzia estesa mostrerà chiaramente quali prodotti durano di più, così sarà più facile acquistare prodotti più durevoli. Abbiamo anche negoziato una posizione forte sull’obsolescenza precoce. Non dovremmo pubblicizzare prodotti che si guastano troppo presto. Inoltre, stiamo eliminando il caos delle dichiarazioni ambientali, che ora dovranno essere comprovate, e saranno vietate le dichiarazioni basate sulla compensazione delle emissioni”.

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