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Le priorità del Green Deal europeo nel 2022

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Il Green Deal europeo procederà con 5 nuovi pacchetti legislativi

(Rinnovabili.it) – Gestione dell’acqua e qualità dell’aria. Gas fluorurati e emissioni del trasporto pesante. E ancora: semiconduttori, pesticidi, economia circolare. Sono le priorità per il 2022 fissate ieri dalla Commissione per realizzare il Green Deal europeo. Come di consueto, la tabella di marcia individua il trimestre in cui verrà presentata ciascuna proposta e se si tratta di una iniziativa legislativa o meno.

Il 14 luglio scorso l’esecutivo comunitario ha presentato il pacchetto “Fit for 55”: il ‘bazooka verde’ con cui Bruxelles ha impostato la roadmap per tradurre in pratica il Green Deal europeo annunciato meno di 2 anni prima. Si tratta di 13 proposte legislative che toccano i temi più sensibili e di maggiore impatto. Ma fuori dal provvedimento restavano diversi temi centrali per la transizione ecologica dei Ventisette. In parallelo, ieri i commissari Gentiloni e Dombrovskis hanno dato il via al processo di revisione del Patto di Stabilità. Le nuove regole comunitarie saranno riscritte per integrare la lezione della pandemia (e quelle della crisi del 2008 e della crisi del debito sovrano del 2010-2012), ma dovranno anche tener conto della necessità, per ogni Stato, di fare investimenti corposi proprio per centrare gli obiettivi del Green Deal europeo.

L’agenda 2022 per il Green Deal europeo

Ecco i dossier di cui si occuperà la Commissione nel 2022. Sotto il cappello del Green Deal europeo, la lista elenca 5 pacchetti per un totale di 10 iniziative:

Pacchetto “Inquinamento zero” –  Nel secondo trimestre la Commissione darà il via alla revisione del Regolamento 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele, anche attraverso un nuovo studio sull’impatto di queste misure. Nel terzo trimestre sono attesi due provvedimenti: uno sulla gestione integrata dell’acqua, con la revisione della lista degli inquinanti delle acque di falda e superficiali, e la revisione della legislazione comunitaria sulla qualità dell’aria.

Pacchetto Clima – Sono 4 le misure in cantiere. Nel 2° trimestre la Commissione presenterà una proposta di revisione delle regole UE sui gas fluorurati. Spesso usati come sostituti delle sostanze che riducono lo strato di ozono (CFC), sono però potenti gas serra con un effetto climalterante fino a 23.000 volte superiore a quello della CO2. In autunno arriveranno invece un piano generale per la misurazione armonizzata delle emissioni dei trasporti e della logistica, una revisione degli standard emissivi del trasporto pesante, e un’iniziativa per la certificazione del sequestro di carbonio. Quest’ultimo sarà un punto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, perché determinerà come vanno conteggiate le emissioni negative.

Economia circolare – Nel 3° trimestre la Commissione presenterà un’iniziativa, già annunciata più volte e richiesta con forza dal Parlamento europeo, sul diritto alla riparazione. Uno dei punti cardine del più vasto piano d’azione sull’economia circolare.

Plastica e biodiversità – Gli ultimi due provvedimenti del Green Deal europeo attesi per il 2022 sono un’iniziativa sugli imballaggi in plastica e la revisione delle regole UE sull’uso sostenibile dei pesticidi, pietra angolare della strategia Farm to Fork con ricadute su agrifood e tutela della diversità biologica.

Semiconduttori – Negli altri capitoli dell’agenda 2022 della Commissione spicca quello sui semiconduttori, inserito sotto il cappello della digitalizzazione ma fondamentale anche per la corsa della mobilità elettrica e quella delle rinnovabili nei prossimi decenni. Basti pensare che un EV ha circa una quantità doppia di semiconduttori rispetto a un veicolo con motore a combustione interna. Bruxelles presenterà nel 2° trimestre uno “European chips act” i cui obiettivi dovrebbero essere la costruzione di una filiera globale più sicura e l’aumento della capacità produttiva del continente.

(lm)

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