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Green communities: cosa sono e dove nasceranno?

Piemonte, Emilia Romagna ed Abruzzo ospiteranno i primi tre progetti pilota di comunità verde, iniziative per sostenere lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna

Green communities
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Il PNRR ha stanziati 135 mln per le Green Communities

(Rinnovabili.it) – Le “Terre del Monviso” in Piemonte. “La montagna del Latte” in Emilia Romagna. Il “Parco regionale Sirente Velino” in Abruzzo. Queste le prime tre Green communities che nasceranno in Italia grazie ai fondi della NextGenerationEU. Lo ha annunciato in questi giorni il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini nel corso di una conferenza stampa a Roma a cui hanno preso parte anche i rispettivi presidenti di Regione.

Le comunità verdi hanno le loro radici normative nella legge di Stabilità del 2016 ma è solo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che si è passati alla pratica. La Missione “Rivoluzione Verde e Transizione ecologica” del PNRR dedica, infatti, a questa iniziativa una specifica linea di investimento. 135 milioni di euro con cui sostenere il progetto e garantire una transizione equa e inclusiva per le piccole comunità locali.

Green communities, per un nuovo valore alla bioeconomia locale

Il progetto delle Green Communities nasce con l’obiettivo di supportare lo sviluppo sostenibile dei territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato le loro risorse naturali. In altre parole le comunità locali – anche in forma coordinata o associata – saranno aiutate nell’elaborazione di piani di sviluppo energetico, ambientale, economico e sociale che mettano al centro acqua, boschi e paesaggio. Il PNRR prevede il finanziamento di 30 Comunità verdi in totale e stabilisce che l’ambito d’azione dei piani:

  • la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale; 
  • la gestione integrata e certificata delle risorse idriche; 
  • la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i microimpianti idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e il biometano; 
  • lo sviluppo di un turismo sostenibile; 
  • la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna; 
  • l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti;
  • lo sviluppo sostenibile delle attività produttive (zero waste production); 
  • l’integrazione dei servizi di mobilità; 
  • lo sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile.

 Le prime sperimentazioni nazionali

L’iniziativa finanziata dal PNRR prende il via con tre progetti pilota, rispettivamente in Abruzzo, Emilia Romagna e Piemonte, e uno stanziamento di 6 milioni di euro. A queste seguiranno altre 27 comunità verdi selezionate tramite apposito bando. “Questa prima selezione sperimentale“, spiega la ministra Gelmini, rappresenta le best practices a livello nazionale […] sia per questi che per i successivi progetti, verranno coinvolti Regioni, Province, Comuni, associazioni, cittadini e imprese. La collaborazione interistituzionale è il pilastro sul quale edificare l’impianto dell’intero investimento”.

Nel dettaglio la Green community “Terre del Monviso“, in Piemonte, prevede il coinvolgimento di un’area vasta comprensiva del 75% di Comuni montani e caratterizzata dalla presenza di aree protette e da un prestigioso patrimonio culturale. Qui verrà lanciato un progetto di housing sociale e iniziative di riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Assieme all’implementazione di una comunità rinnovabile locale pubblico-privata e allo sviluppo di una nuova offerta di turismo sostenibile fondata sul coinvolgimento dei territori.

Il progetto “Parco Regionale Sirente Velino”, in Abruzzo racchiude 22 Comuni e si focalizza invece sul miglioramento nella governance dei processi di gestione delle risorse naturali, l’efficientamento edilizio e la creazione di una rete di mobilità sostenibile. “Un progetto d’insieme che tende a modernizzare le realtà montane e soprattutto a mettere in piedi un innovativo processo di valorizzazione turistica che fino ad oggi non c’era mai stato”, spiega il vice Presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente.

 Il progetto Unione montana dell’Appennino Reggiano “La montagna del latte” darà spazio ad una nuova offerta di servizi alternativi di mobilità nelle aree a domanda debole e a politiche per la sostenibilità, per la realizzazione delle Comunità energetiche e la diffusione delle rinnovabili, la valorizzazione dei servizi ecosistemici, l’affermazione di nuovi modelli di uso e valorizzazione agricola in linea con le sollecitazioni del cambiamento climatico.