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Dopo la vittoria contro Shell, un’ong olandese mette nel mirino altri 30 grandi inquinatori

L’ong Milieudefense, ramo olandese di Friends of the Earth, chiede ai 30 maggiori emettitori del paese di allinearsi alla richiesta del tribunale dell’Aia a Shell: -45% di emissioni al 2030 sui livelli del 2019 e includendo anche le emissioni Scope 3. Altrimenti, via alla causa legale

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Foto di jwvein da Pixabay

Milieudefensie in pressing sui grandi inquinatori

(Rinnovabili.it) – Se ha funzionato con Shell, perché non deve riuscire anche con altri grandi inquinatori? Può essere solo un punto di partenza, la sentenza con cui un tribunale dell’Aia ha obbligato a maggio il colosso olandese del petrolio a tagliare le sue emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Lo pensa Milieudefense, ramo olandese dell’ong ambientalista Friends of the Earth, tra i promotori della causa contro la compagnia della conchiglia. Che ha appena lanciato una campagna contro altre 30 aziende con sede nel paese.

“Dopo la nostra vittoria nella causa sul clima contro la Shell”, scrive Milieudefensie, “è chiaro che anche gli altri grandi inquinatori devono ora agire. Ma non lo fanno da soli”. Per questo motivo, oggi gli attivisti hanno inviato “una lettera urgente a 29 grandi inquinatori. Chiediamo loro di presentare un proprio piano per il clima prima del 15 aprile. Perché le aziende sane hanno un piano per il clima”.

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Nel testo, l’ong ripercorre la sentenza contro Shell. Sottolineando che nel computo delle emissioni vanno incluse anche quelle di Scope 3, cioè generate downstream nella catena del valore. “Il tribunale ha stabilito che Shell deve allineare le sue attività con un percorso di riduzione associato all’obiettivo di Parigi di 1,5°C. Come? Usando il suo controllo e la sua influenza per quasi dimezzare le emissioni globali causate dal gruppo Shell nei prossimi 9 anni”, si legge nella missiva. “Almeno lo stesso vale, secondo Milieudefensie, per tutte le aziende che danno un contributo significativo al problema del clima e possono contribuire alla sua soluzione”.

Dopo la deadline di aprile, l’ong farà analizzare dal New Climate Institute eventuali piani sul clima che le aziende dovessero approvare nel frattempo. Verrà poi stilata una classifica delle 30 aziende. Su questa base, Milieudefensie spera di poter aprire un confronto con i grandi inquinatori. Ma resta sul tavolo la minaccia di rivolgersi un’altra volta alla giustizia. “Questa lettera è soprattutto un invito. Perché non è nostro obiettivo entrare in dispute legali con tutti i grandi inquinatori dei Paesi Bassi. Preferiamo discutere il vostro piano sul clima. Il nostro obiettivo è che tutti i grandi inquinatori diano il loro contributo. Riconosceremo i precursori e se necessario li sosterremo, i ritardatari possono contare sulla nostra pressione incessante”.

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