Entro il 2030 potrebbe movimentare 6 milioni di quote. Che imitano il funzionamento di un ETS. L’iniziativa è del Queensland in partnership con la banca HSBC
Pronto un mercato dei crediti apposta per la Grande barriera corallina
(Rinnovabili.it) – Si chiameranno “reef credits”, imitazione del carbon credit cioè le quote di carbonio che circolano sui mercati ETS. E saranno emessi dal Queensland, il territorio australiano che ha annunciato oggi questo passo in partnership con la banca HSBC. Lo scopo? Difendere la Grande barriera corallina, minacciata dall’aumento delle temperature dell’oceano e dalle ricorrenti morie di coralli. Negli ultimi 25 anni a causa dello stress termico e del fenomeno dello sbiancamento è già morta metà della barriera.
Ma cos’è un reef credit e come funziona? Il credito è un’unità che quantifica e valorizza il lavoro intrapreso per migliorare la qualità dell’acqua nei pressi della Grande barriera corallina. L’unità può essere comprata e venduta: queste transazioni danno vita a un mercato. Esattamente come nel caso degli Emission trading schemes, i mercati del carbonio. A cosa serve creare questo meccanismo? In fondo, a incentivare tutti gli attori rilevanti a migliorare la qualità delle acque.
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Le autorità del Queensland e la HSBC non hanno fornito molti dettagli per il momento. Ma il funzionamento dei reef credits sembra abbastanza chiaro nei suoi fondamentali. Chi inquina o ha impatti negativi sulle acque dovrà acquistare delle quote, cioè dei crediti, che valgono come permessi. L’andamento dei prezzi del mercato dovrebbe essere tale per cui, a un certo punto, diventa più conveniente per le aziende spendere in nuove tecnologie, più pulite, che continuare ad acquistare tanti crediti.
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L’investimento necessario per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’acqua per la Grande barriera corallina vale 2,8 miliardi di dollari secondo James Schultz, CEO di GreenCollar. Schultz ha sviluppato il Reef Credit Scheme in collaborazione con proprietari terrieri, il governo del Queensland e altre organizzazioni attive nella gestione delle risorse.
GreenCollar stima che il mercato potrebbe movimentare oltre 6 milioni di Reef Credits entro il 2030, aprendo la strada a più aziende per investire nel futuro della Grande barriera corallina come parte delle loro strategie ambientali, sociali e di governance.