Secondo un rapporto dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis, le importazioni di gas naturale liquefatto da Mosca in UE sono rimaste stabili nei primi 9 mesi dell’anno rispetto al 2022. Anche se alcuni paesi hanno raddoppiato le forniture. Nella corsa al potenziamento della capacità di rigassificazione e stoccaggio innescata dalla guerra in Ucraina, l’Europa sta vivendo un boom ingiustificato dal tasso di aumento della domanda di gas (e dalle politiche di riduzione dell’uso di gas fossile)
I dati IEEFA sull’import di GNL dalla Russia in Europa
(Rinnovabili.it) – L’Europa continua a importare la stessa quantità di GNL dalla Russia del 2022. Ma alcuni paesi hanno persino raddoppiato i volumi di gas naturale liquefatto trasportato via mare da Mosca. Mentre le mosse per incrementare la capacità di ricevere GNL in Europa stanno superando di gran lunga la curva di crescita della domanda. Lo rivela un rapporto dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) pubblicato oggi.
Ancora molto GNL dalla Russia verso l’Europa
Tra gennaio e settembre 2023, l’UE ha importato grosso modo la stessa quantità di gas naturale liquefatto dalla Russia rispetto al 2022. I dati dell’IEEFA, che includono anche Turchia e UK, stimano il totale per i primi 9 mesi dell’anno a 14,48 miliardi di metri cubi (bcm). Il primo acquirente è la Spagna, che però ha aumentato le importazioni del 50% rispetto all’anno prima. Stesso incremento registrato dal Belgio, che è il terzo acquirente europeo del GNL dalla Russia con 3,14 bcm, superato di poco dalla Francia con 3,19 bcm. Seguono Olanda (0,7 bcm), Grecia (0,58 bcm) e Portogallo (0,3 bcm).
“Le importazioni di GNL da parte dell’UE a 27, della Turchia e del Regno Unito sono state pari a circa 125 miliardi di metri cubi tra gennaio e settembre 2023, in aumento del 68% rispetto allo stesso periodo del 2021 ma solo del 4% circa in più rispetto allo stesso periodo del 2022”, dettaglia il rapporto.
Un boom inutile di capacità di import GNL
Se la domanda resta piatta, cresce invece a dismisura – e inutilmente – la capacità di import di GNL in Europa. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, i paesi europei e la Commissione UE hanno avviato una ricerca frenetica di nuove fonti di approvvigionamento di gas per sostituire quello di Mosca. Principalmente affidandosi al gas naturale liquefatto. Un aumento così consistente che supera di quasi 5 volte quello della domanda.
“Mentre in Europa nel 2023 sono stati avviati 19,5 miliardi di metri cubi di nuova capacità (più 17 miliardi di metri cubi nel 2022), le importazioni di GNL tra gennaio e settembre 2023 sono aumentate solo di 4,8 miliardi di metri cubi su base annua”, sottolinea l’IEEFA. Che prevede, in base ai piani attuali, che la capacità di import di GNL in Europa raggiungerà i 406 bcm nel 2030, con un aumento di 143 bcm rispetto ai livelli del 2021.
Tutto questo mentre il consumo di gas scenderà a circa 400 bcm mentre il continente porta avanti le politiche di riduzione della domanda di gas. Non è l’unico punto stridente nel boom di nuovi impianti di rigassificazione e stoccaggio sul suolo europeo degli ultimi due anni. Le strutture esistenti oggi, infatti, nel 2023 hanno avuto un tasso di utilizzo medio appena del 58%.
“Di fronte al calo del consumo di gas in Europa, si pone la questione se l’Europa abbia bisogno di costruire ulteriori infrastrutture per il GNL entro il 2030”, rimarca il rapporto.