Avremmo bisogno di 1,7 Terre per soddisfare i livelli di consumo attuali
(Rinnovabili.it) – In poco più di 8 mesi, l’umanità ha consumato tutte le risorse che Terra riesce a rinnovare nel 2023. Vivremo a debito per i prossimi 120 giorni. Usando le risorse del 2024. Cosa significa esattamente “vivere a debito”? Vuol dire mantenere il nostro deficit ecologico dando fondo alle scorte e accumulando aCO2 nell’aria. È questo sfasamento tra le attività dell’uomo e i limiti fisici della Terra il processo su cui si accendono i riflettori nel Giorno del debito ecologico, noto anche come Overshoot Day 2023.
Cos’è il Giorno del debito ecologico?
Letteralmente, Overshoot Day significa “giorno dello sforamento”. Ciò che viene superata è la capacità del Pianeta, attraverso gli ecosistemi e i processi che sostengono la vita sulla Terra, di rinnovare le risorse che vengono utilizzate in un anno. La data del Giorno del debito ecologico, quindi, si sposta in avanti o indietro a seconda di quanto pesa l’impronta ecologica dell’umanità.
A calcolare l’ecological footprint e il giorno della ricorrenza è il Global Footprint Network. Come? Attraverso una serie di indicatori che vengono riassunti nella biocapacità della Terra. Per biocapacità si intendono tutte le risorse e i servizi che gli ecosistemi marini e terrestri riescono a fornire: dall’assorbimento e sequestro di CO2 al riempimento delle falde acquifere, dalla quantità di nutrienti presenti nel terreno all’impollinazione, alla regolazione del clima.
La biocapacità viene messa su un piatto della bilancia. Sull’altro trovano posto i consumi di risorse naturali di origine antropica. Dal lato della domanda, quindi, si trova l’impronta ecologica dell’uomo, che misura la domanda di una popolazione di prodotti alimentari e fibre vegetali, bestiame e prodotti ittici, legname e altri prodotti forestali, spazio per infrastrutture urbane e foresta per assorbire le emissioni di anidride carbonica dai combustibili fossili.
Per rendere equiparabile il peso espresso da biocapacità e impronta ecologica, le due misure vengono tradotte in “ettari globali”, cioè un ettaro di territorio ideale e standardizzato con una capacità di produzione e rinnovo di risorse naturali pari alla media mondiale.
Perché l’Overshoot Day 2023 cade il 2 agosto?
Da questi calcoli, l’organizzazione ricava ogni anno la data in cui ricorre il Giorno del debito ecologico. L’Overshoot Day 2023 cade il 2 agosto, leggermente meglio rispetto al 2022 quando era stato fissato al 28 luglio. Se si osserva l’andamento delle date, si nota che da circa un decennio il mondo sembra su un plateau: la data cade sempre a cavallo tra fine luglio e inizio agosto e la tendenza sembra sostanzialmente piatta: consumiamo le risorse di 1,7 Terre ogni anno.
In 50 anni abbiamo però “bruciato” 4 mesi. Nel 1970 l’Overshoot Day cadeva il 28 dicembre. La data è slittata a novembre già a metà di quel decennio, a metà anni ’80 si è arrivati a ottobre, mentre il 1999 è stato il primo anno in cui il Giorno del debito ecologico è stato fissato a settembre. Dal 2005 si è arrivati ad agosto.
Si tratta però di una media globale che nasconde differenze enormi da paese a paese. Sono decine gli stati che sono in credito, cioè consumano meno risorse di quante sono teoricamente disponibili in base al suo territorio. L’Italia non è tra questi, anzi è fra i paesi con l’impronta ecologica maggiore. L’Overshoot Day 2023 dell’Italia è caduto il 15 maggio: noi italiani consumiamo 2,7 Terre l’anno.