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Giornata mondiale della Terra 2023, il 22 aprile investi nel nostro Pianeta

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Nel 2023, l’Earth Day è arrivato alla 53° edizione

(Rinnovabili.it) – Ritorna anche quest’anno l’Earth Day, la più grande manifestazione ambientalista del mondo che riesce a mobilitare 1 miliardo di persone. Come gli anni scorsi, anche questa 53° edizione mette in rete circa 150.000 partner in più di 190 paesi per sensibilizzare l’umanità sull’impatto enorme che ha sul Pianeta, sulle sue conseguenze, e su come possiamo rimediare. A quest’ultimo punto si aggancia il tema della Giornata mondiale della Terra 2023: “investiamo nel nostro pianeta”.

Vediamo come è nato l’Earth Day e perché si celebra ancora oggi questa ricorrenza, e qual è l’argomento della mobilitazione del 2023.

Perché si celebra l’Earth Day?

La storia della Giornata mondiale della Terra inizia nel 1969 in California da un attivista per la pace, John McConnell. Dopo aver lanciato diverse campagne umanitarie, McConnell si avvicina ai temi dell’ecologia anche tramite la fede cristiana. Durante la conferenza dell’Unesco che si tenne a San Francisco nel 1969, l’attivista propose di istituire una giornata durante la quale, in tutto il mondo, si sarebbe dovuta celebrare la bellezza della Terra e promuovere iniziative pacifiche.

McConnell fece leva su un evento accaduto pochi mesi prima: proprio in California, a Santa Barbara, una fuoriuscita di petrolio aveva danneggiato l’ecosistema locale colpendo anche diverse specie di fauna marina come delfini e leoni marini e molte specie di uccelli. La proposta fu quindi accolta ma la prima ricorrenza venne fissata il 21 marzo 1970 e non il 22 aprile, in modo da far coincidere l’Earth Day con il primo giorno di primavera, simbolo di rinascita. Nello stesso anno, intervenne poi il senatore statunitense Gaylord Nelson per posticipare di un mese la celebrazione.

Se da principio l’Earth Day fu un evento solo americano, con il tempo la celebrazione della Giornata mondiale della Terra venne abbracciata in decine e decine di paesi. Non fu un percorso breve: ci vollero 20 anni prima che si riuscisse a organizzare un altro Earth Day molto partecipato. Quello del 1990 mobilitò 200 milioni di persone in 141 paesi nel mondo e ebbe due grandi meriti: rendere mainstream la cultura del riciclo e supportare il percorso che portò fino al Summit della Terra del 1992, noto anche come conferenza di Rio, cioè il primo vertice internazionale sull’ambiente da cui ebbe origine la diplomazia del clima come la conosciamo oggi.

Giornata mondiale della Terra 2023: Investiamo nel nostro Pianeta

Il tema della Giornata mondiale della Terra 2023 è stato annunciato nell’ottobre dell’anno scorso. “Nel 2023 dobbiamo riunirci di nuovo in partnership per il pianeta. Le imprese, i governi e la società civile hanno la stessa responsabilità di agire contro la crisi climatica e di accendere la scintilla per accelerare il cambiamento verso un futuro verde, prospero ed equo. Dobbiamo unirci nella lotta per la rivoluzione verde e per la salute delle generazioni future. È giunto il momento di investire nel nostro pianeta”, aveva dichiarato Kathleen Rogers, presidente di earthday.org.

Al centro dell’Earth Day 2023 c’è la rivoluzione verde, intesa come l’unica via per garantirci un futuro sano, prospero ed equo. La Giornata mondiale della Terra 2023 arriva al termine della pubblicazione dell’ultimo Assessment Report dell’Ipcc, il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici. L’ente Onu ha mostrato quanto l’impronta dell’uomo stia modificando il clima terrestre e l’ambiente in cui viviamo, senza risparmiare alcun angolo del Pianeta. Ha anche spiegato che siamo sulla traiettoria sbagliata e che di questo passo avremo un riscaldamento globale di 1,5°C già nel 2032 al più tardi, e che questo significa che la crisi climatica sconvolgerà le nostre vite più di quanto non lo stia già facendo ora. L’imperativo è cambiare, adesso.

In questo senso, il tema della Giornata mondiale della Terra 2023 raccoglie, amplifica e rende operativo il messaggio dell’Ipcc promuovendo azioni che ricordano la necessità di allontanarci collettivamente dall’economia sporca dei combustibili fossili e dalle vecchie tecnologie dei secoli passati, e riorientare l’attenzione verso la creazione di un’economia del XXI secolo che ripristini la salute del nostro pianeta, protegga le nostre specie e offra opportunità a tutti”, continuano gli organizzatori.

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