Perché celebriamo la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità 2022
(Rinnovabili.it) – “Risorgiamo insieme dalla siccità”. Questo il tema scelto per la World Day to Combat Desertification and Drought, la Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità 2022. L’evento si celebra ogni anno il 17 giugno e oggi ha alle spalle ben 27 natali. Era infatti il 30 gennaio 1995 quando, a seguito dell’approvazione della Convenzione ONU per la lotta alla desertificazione (UNCCD), primo impegno mondiale e giuridicamente vincolate, le Nazioni Unite hanno deciso di indire una giornata di sensibilizzazione. Lo scopo? Mobilitare la volontà politica e le risorse per affrontare il problema, informando e sostenendo azioni di contrasto. Peccato che, dopo tanto tempo, i risultati appaiano ancora piuttosto marginali.
E lo dimostrano i dati pubblicati appena un mese fa dall’UNCCD nel report Drought in Numbers. Dal 2000 il numero e la durata degli eventi siccitosi è aumentato del 29% a livello mondiale. Al punto che la prolungata mancanza d’acqua è oggi il disastro naturale che conta il maggior numero di vittime: circa 650.000 morti dal 1970 al 2019. A cui si aggiungono oltre 2,3 miliardi di persone che fanno i conti annualmente con forti stress idrici. Non si tratta solo di un problema di salute. La siccità colpisce duramente anche l’economia: in meno di 20 anni ha causato nel mondo perdite per oltre 120 miliardi di dollari.
Siccità, un’emergenza che non esclude nessuno
La Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità 2022 ci ricorda ancora una volta che non si tratta di un problema per pochi, ma di una minaccia destinata a colpire sempre più persone e territori. Basta guardare l’Italia dove la crisi idrica ha raggiunto in questi mesi numeri preoccupanti. Da gennaio a maggio 2022 è caduto il 44% in meno di pioggia, toccando livelli che non si registravano da oltre 60 anni. E mentre nel Nord Italia compaiono le prime autobotti per la distribuzione potabile e il Po è in estrema sofferenza, l’allarme siccità continua a “guadagnare terreno”. L’osservatorio ANBI denuncia flussi dimezzati per Arno e Ombrone, minimi storici per il Sentino, il Nera e l’Esino, mentre nel Lazio è iniziato il conto alla rovescia per il razionamento dell’acqua potabile.
Guardando al futuro, il numero di individui minacciati è destinato a crescere. Il rapporto dell’UNCCD prevede che entro il 2030, circa 700 milioni di persone nel mondo rischieranno di essere sfollate a causa della siccità. Problema che per la metà del secolo potrebbe colpire più di tre quarti della popolazione mondiale.
Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità, come agire
Per evitare il futuro previsto dalle Nazioni Unite, governi e imprese devono mantenere le promesse. Ma è anche possibile contribuire su scala individuale. Innanzitutto mettendo in campo azioni per ridurre gli sprechi idrici e aumentando la consapevolezza sui modi per ripristinare la salute della terra nella propria zona. L’ONU suggerisce anche di sostenere la promozione di politiche informate per l’ambiente e la ripresa economica. Ad esempio, scrivendo alle autorità locali per chiedere di portare a termine i loro impegni per il ripristino del territorio, la resilienza alla siccità e lo sviluppo. O proponendo al proprio comune progetti “pro-terrestri”, incentrati in particolare sull’aumento della biodiversità nei parchi, l’inverdimento dei quartieri, la promozione del consumo di cibo locale, ecc.
E ancora: “Unisciti al movimento globale delle 10 azioni che fanno parte della strategia del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi” o alla campagna #Droughtland. Firmando “un impegno per evitare che il tuo paese diventi una zona arida; inviando una cartolina dalla Terra della Siccità; condividendo e pubblicando sui tuoi social media e ispirando il cambiamento”.