Il 17 giugno è la Giornata mondiale contro desertificazione e siccità
(Rinnovabili.it) – “Ricostruiamo meglio con un terreno sano”. Questo il tema scelto per la Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità 2021 (World Day to Combat Desertification and Drought). L’evento si celebra ogni 17 giugno da ben 26 anni, a seguito dell’approvazione della Convenzione ONU per la lotta alla desertificazione (UNCCD), primo impegno mondiale e giuridicamente vincolate per affrontare il problema. Peccato che, dopo tanto tempo, i risultati appaiono ancora piuttosto fragili.
Spesso la parola desertificazione viene confusa con l’espansione dei deserti esistenti. In realtà il termine identifica il degrado del suolo nelle aree aride, semiaride e subumide secche, causato dalle attività antropiche e dalle variazioni climatiche. Attualmente quasi tre quarti della Terra libera dai ghiacci sono stati modificati dagli esseri umani per soddisfare la crescente domanda di cibo, materie prime, strade e abitazioni.
Pratiche insostenibili di uso del suolo, come la deforestazione, l’impiego massiccio di fertilizzanti e pesticidi, l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche, hanno intensificato la desertificazione. E man mano che il cambiamento climatico aumenta la frequenza, la durata e la gravità della siccità, lo stress dei suoli diventa sempre maggiore. Secondo il database globale dei disastri, tra il 1950 e il 2020, Africa e Asia hanno registrato ben 487 gravi eventi siccitosi. Colpendo oltre 2,5 miliardi di persone e costando più di 64 miliardi di dollari. Nonostante nei due Continenti si concentri il maggior numero di terre aride del Pianeta, il fenomeno ha una portata molto più ampia. Basti pensare alla Sicilia, dove metà del territorio corre un grave rischio desertificazione (dati del CNR).
Giornata mondiale contro desertificazione e città, c’è bisogno dell’impegno di tutti
A meno che non venga intrapresa un’azione rapida per riportare la terra alla vitalità, le perdite economiche aumenteranno, minacciando salute e sviluppo sostenibile. Come spiega Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO, entro il 2030 è probabile che il fenomeno provocherà la migrazione di 135 milioni di persone in tutto il mondo. “Queste spostamenti forzati e privazioni sono a loro volta fonte di conflitto e instabilità, a dimostrazione che la desertificazione è anche una sfida fondamentale per la pace”. Sottolineando come “lavorare insieme sia fondamentale”, il capo dell’UNESCO ha sostenuto che il progresso non può essere raggiunto senza la partecipazione di tutti, “soprattutto dei più giovani”. “Costruiamo insieme un futuro sostenibile affinché le fertili terre del passato non diventino deserti svuotati delle loro popolazioni e della loro biodiversità”, ha concluso Azoulay.
La questione richiede oggi ancora più attenzione. Quando la terra si degrada e smette di essere produttiva, gli spazi naturali si deteriorano e si trasformano. Di conseguenza, le emissioni di gas serra aumentano e la biodiversità diminuisce. E le aree selvagge per tamponare le zoonosi e proteggerci da eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni e tempeste di sabbia, diminuiscono.
Obiettivo 2030, ripristinare un’area grande quasi come la Cina
La Giornata Mondiale contro Desertificazione e città 2021 porta l’attenzione sulle soluzioni di ripristino. E sottolinea come evitare, rallentare e invertire la perdita di terreni produttivi sia fondamentale anche per una rapida ripresa dalla pandemia. “Mentre entriamo nel decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi, abbiamo una reale possibilità di avviare una ripresa migliore dalla pandemia di COVID-19”, spiega Ibrahim Thiaw, Segretario esecutivo dell’UNCCD. A livello internazionale oltre 100 paesi hanno preso l’impegno di ripristinare quasi un miliardo di ettari entro il 2030; parliamo di un’area grande quasi quanto la Cina. “Se dovessero riuscirci, potremo salvaguardare l’umanità e il nostro pianeta”, sottolinea Thiaw.
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Ma soprattutto, la Convenzione ONU chiede all’intera comunità globale di trattare la terra come un capitale naturale limitato e prezioso. Ognuno ha un ruolo da svolgere perché tutti hanno un interesse nel futuro. Nel 2021, l’obiettivo della Giornata contro desertificazione e siccità è dimostrare che investire in terreni sani è una decisione economica intelligente. Un concetto che l’Italia ha inserito anche nel suo Recovery plan. Come spiega il MiTE, il contrasto al degrado del suolo e la protezione della terra rappresentano un obiettivo concretizzato nel PNRR recentemente adottato. Il documento prevede investimenti per centinaia di milioni di euro per la valorizzazione del verde urbano, contenimento del consumo del suolo e ripristino dei suoli utili. Oltre alla piantumazione di quasi 7 milioni di alberi nei prossimi tre anni.