Rinnovabili

Scoperto in Norvegia il giacimento di terre rare più grande d’Europa

Giacimento terre rare Europa: in Norvegia maxi-scoperta da 8,8 mln t
via depositphotos.com

Rinvenute almeno 1,5 mln di terre rare essenziali per i magneti di EV e turbine eoliche

Almeno 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare. Contando solo quelle che è economicamente conveniente estrarre. È l’ordine di grandezza delle riserve individuate nel complesso carbonatico di Fen in Norvegia, poco meno di 150 chilometri a est di Oslo. Si tratta del più grande giacimento di terre rare in Europa. Almeno 4 volte più vasto di quello, già abbondante, rinvenuto pochi anni fa a Kiruna in Svezia, che si attesta tra 1 e 2 mln t.

L’annuncio è arrivato il 6 giugno, dopo 3 anni di indagini, da parte della compagnia mineraria norvegese Rare Earths Norway (REN). “Si tratta di un traguardo importante per Rare Earths Norway e sottolinea la posizione della Norvegia come parte vitale della catena del valore europea delle terre rare e delle materie prime critiche”, commenta l’azienda in una nota stampa.

Numeri e prospettive del più grande giacimento di terre rare d’Europa

Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici che svolgono un ruolo fondamentale nella transizione. I loro impieghi vanno dalle tecnologie rinnovabili alle auto elettriche, grazie a proprietà elettrochimiche, magnetiche e ottiche particolari. A dispetto del nome, non si tratta di elementi poco diffusi. Ma è raro trovarne in una concentrazione e di qualità tale da rendere possibile e conveniente sotto il profilo economico sfruttarne i giacimenti. Anche per questo motivo, oggi la maggior parte della catena di approvvigionamento globale è in mano alla Cina.

Il giacimento di Fen, nella sua parte considerata sfruttabile, contiene 559 milioni di tonnellate di materiale nel quale sono presenti ossidi di terre rare in una concentrazione dell’1,57%, pari cioè a 8,8 mln t. Di queste, circa 1,5 milioni di tonnellate sono costituite da terre rare che sono utilizzate per la produzione di magneti per veicoli elettrici e turbine eoliche. Ovvero, alcune delle materie prime che l’UE considera più critiche ed esposte a rischi di approvvigionamento.

Cifre che si riferiscono solo a una parte del complesso. Nel corso del 2024, REN continuerà ad allargare le attività di esplorazione per arrivare a una valutazione più completa del giacimento di terre rare. Entro fine anno dovrebbe anche arrivare una relazione conclusiva sulla fattibilità economica del progetto. Per aumentare la quantità di risorse estraibili, l’azienda realizzerà una struttura pilota nei pressi del giacimento dove testerà alcune innovazioni nei metodi di estrazione. La decisione finale d’investimento, su una cifra attorno agli 870 milioni di euro, dovrebbe arrivare entro il 2030.

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