Rinnovabili • Rifiuti urbani: nel 2020 -3,6%, la differenziata cresce al 63% Rinnovabili • Rifiuti urbani: nel 2020 -3,6%, la differenziata cresce al 63%

Gestione rifiuti, puntiamo su riciclo e recupero materia e energia

"Priorità del piano – spiega Morroni – è la chiusura del ciclo dei rifiuti, concepiti come risorsa. Sarà importante, per ottenere questo risultato, anche la collaborazione dei cittadini, al fine di selezionare in modo corretto i rifiuti prodotti da destinare a riciclo, mentre, per la parte residuale dell’indifferenziato, la soluzione ottimale è la termovalorizzazione, cioè la valorizzazione energetica

Rifiuti urbani: nel 2020 -3,6%, la differenziata cresce al 63%
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Previsto l’innalzamento della raccolta differenziata al 75%, rispetto all’attuale 66,2%

Credo sia opportuno, dinnanzi alle strumentalizzazioni e mistificazioni cui stiamo assistendo in questi giorni, ricondurre la discussione sulla nuova programmazione per la gestione integrata dei rifiuti in Umbria nei termini corretti – dichiara il vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Umbria, Roberto Morroni”. “La scelta operata dalla Giunta regionale e dalle forze politiche che sostengono la maggioranza di governo va in una direzione chiara e inequivocabile: il recupero di materia e di energia”.

“Infatti, in molti parlano astrattamente di green economy – prosegue Morroni – mentre, grazie al nuovo piano, l’Umbria potrà concretamente intraprendere un percorso all’insegna dello sviluppo sostenibile, facendo leva su due elementi qualificanti. 

Il primo riguarda il potenziamento del riciclo dei rifiuti tramite l’innalzamento della raccolta differenziata al 75%, rispetto all’attuale 66,2%; un livello importante ed economicamente sostenibile, cui si aggiunge il secondo elemento rappresentato dal recupero di energia da rifiuto indifferenziato, con la costruzione di un impianto di termovalorizzazione sul modello dei sistemi di gestione già attuati nei Paesi sviluppati europei e nelle regioni italiane del Nord”. 

“Priorità del piano – spiega ancora Morroni – è la chiusura del ciclo dei rifiuti, concepiti come risorsa. Sarà importante, per ottenere questo risultato, anche la collaborazione dei cittadini, al fine di selezionare in modo corretto i rifiuti prodotti da destinare a riciclo, mentre, per la parte residuale dell’indifferenziato, la soluzione ottimale è la termovalorizzazione, cioè la valorizzazione energetica, perché il ricorso al conferimento in discarica rappresenta la peggiore pratica sotto il profilo ambientale”.

“A questo proposito – continua l’assessore – mi preme sottolineare che la riprofilatura delle discariche non è una scelta, ma un passaggio obbligato, a fronte di anni di ritardi, di inerzia e di immobilismo politico. Dobbiamo assicurare la tenuta del sistema di gestione dei rifiuti ed evitare l’insorgere di situazioni emergenziali con le conseguenti gravi implicazioni”. 

“Oggi, in Umbria, vengono prodotte più di 450.000 tonnellate annue di rifiuti urbani, dei quali circa 190.000 tonnellate, comprensive di una quota minima di rifiuti speciali, finisce in discarica. Una quantità enorme – commenta Morroni – che colloca l’Umbria agli ultimi posti tra le regioni italiane. Per superare questa criticità ereditata dalle precedenti amministrazioni, l’attuale Giunta regionale, con lo scenario adottato, si impegna quindi a portare in discarica meno del 10% dei rifiuti prodotti e raggiungere un indice di riciclo di almeno il 65% entro il 2030, quindi 5 anni in anticipo rispetto a quanto stabilito dall’Europa”. 

“È guardando alle buone pratiche – evidenzia Roberto Morroni – che l’Umbria può voltare pagina, rendendosi una regione moderna e attenta all’ecosistema”.  

“Invito – conclude Morroni – a non diffondere fake news per mera speculazione politica. La responsabilità di governo della Regione impone a chi amministra di adottare una strategia che sia, allo stesso tempo, pragmatica ed efficace, in linea con gli indirizzi nazionali e comunitari”.