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Geosintetici: progetto innovativo a favore dell’equilibrio climatico

Sull'Adige, vicino a Laghetti, l'Ufficio sistemazione bacini montani Sud, in collaborazione con l'Università di Innsbruck, ha allestito campi di prova per la ricerca sui geosintetici biodegradabili.

Foto di Frank Becker da Pixabay

Allestiti campi di prova per la ricerca sui geosintetici biodegradabili sull’Adige a Egna

“I materiali da costruzione geosintetici, realizzati con materiali polimerici, sono durevoli, rispettosi delle risorse e sostenibili”, spiega Fabio De Polo, direttore dell’Ufficio sistemazione bacini montani Sud e dell’Area funzionale Bacini montani. “Prima della pausa invernale sono stati allestiti campi di prova per la ricerca sui geosintetici biodegradabili sull’Adige vicino a Laghetti, nel Comune di Egna, in collaborazione con il Dipartimento d’ingegneria geotecnica dell’Università di Innsbruck per effettuare ricerche nel campo dei geosintetici biologicamente degradabili riguardo  a determinati ambiti come ad esempio la pista ciclabile, la tutela dall’erosione e l’impermeabilizzazione” spiega l’ingegnera Helge Hoyme dell’industria dei materiali “Naue” che ha sede nel Land della Westfalia in Germania.

Già negli anni ’80 questa azienda a conduzione familiare ha sviluppato innovazioni come la “striscia di argilla sintetica” e sta investendo molto nella ricerca. Il campo di prova “Pista ciclabile” prevede l’installazione di un tessuto di separazione e di filtro tra lo strato di base e il sottosuolo esistente in un tratto di strada poderale, al fine di mantenere il più a lungo possibile la buona qualità del materiale portante. Il campo di prova “tutela dall’erosione” è costituito da una struttura cosiddetta “a tessuto aggrovigliato” realizzata in materiale biodegradabile. Questo viene viene riempito di terra e posizionato sul terrapieno. Una volta smantellato il tessuto aggrovigliato, il terreno viene adeguatamente tenuto in posizione dalle radici della vegetazione. Il terzo campo di prova “impermeabilizzazione” contiene una striscia di argilla sintetica con componenti biodegradabili; con il suo nucleo in polvere di bentonite altamente rigonfiabile, serve a isolare le sponde dalle inondazioni.

I geosintetici sono plastiche di alta qualità e durevoli la cui sostenibilità è stata dimostrata. Lo scopo del lavoro svolto lungo l’Adige è quello di acquisire conoscenze sul comportamento dei prodotti biodegradabili in diverse applicazioni in condizioni reali. “I materiali da costruzione geosintetici realizzati con materiali polimerici garantiscono una costruzione ottimale nell’ambito dell’ingegneria geotecnica, quindi stiamo proseguendo sulla nostra buona strada per promuovere lo sviluppo sostenibile in Alto Adige”, sottolinea il direttore dell’Agenzia per la protezione civile, Klaus Unterweger

Grazie all’utilizzo di questi materiali le risorse naturali vengono conservate, i trasporti vengono eliminati e l’ambiente viene alleggerito. I materiali da geoedilizia riducono così le emissioni di anidride carbonica, migliorano l’efficienza delle risorse e riducono anche i costi. “Questo progetto innovativo”, sottolinea l’assessore alla Protezione civile, Arnold Schuler, “contribuisce a sostenere e rafforzare nel lungo percorso l’Alto Adige verso la sostenibilità. L’uso di geosintetici biodegradabili è un passo importante per migliorare ulteriormente la nostra impronta climatica sulla base della nostra strategia di sostenibilità ‘Everyday for future’'”.