Rinnovabili • Trivelle in Adriatico, Urso: “Saranno nel settore centrale”

Gas nazionale, il Veneto dice no a nuove trivelle

Il presidente Zaia ricorda il referendum del 2016 e le preoccupazioni geologiche, ma si dice pronto a potenziare l'attività del rigassificatore. E aumenta aumentare il fondo anticrisi a sostegno di nuovi investimenti nel fotovoltaico

nuove trivelle
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(Rinnovabili.it) – No a nuove trivelle nelle acque del Polesine, sì a ulteriori investimenti nel fotovoltaico come ricetta anticrisi. Il Veneto prende posizione rispetto alla politica energetica governativa e al nuovo revival del gas nazionale. Mentre a Roma si definiscono i nuovi criteri per aumentare le quantità estraibili da coltivazioni esistenti e autorizzare nuove concessioni (Decreto Aiuti Quater), arrivano le prime risposte dei territori. “La mia è una posizione di coerenza, visto e considerato che nel 2016 ho sostenuto il referendum”, ha spiegato la scorsa settimana, il presidente della Regione Luca Zaia. “Un referendum che ha avuto l’85,5% dei Veneti che si è espresso contro il proseguo delle estrazioni di gas senza limiti di tempo”.

Ma il no è motivato anche da preoccupazioni prettamente geologiche; le stesse che, secondo il Dl Aiuti, dovrebbero escludere a priori l’area dall’intervento di nuove trivelle. “Ci rendiamo conto che in questo momento l’emergenza energetica ci porta a fare anche questi ragionamenti, ed è corretto sondare tutte le possibilità,“, aggiunge Zaia. Ma è pur vero che le perforazioni nel nostro Polesine hanno dato vita ad una subsidenza, cioè un calo dei terreni, fino a 4 metri”.

Per il Governatore del Vento non sussistono al momento attuale garanzie che tali problemi non si verificano ancora. “Quindi, siamo contrari a nuove perforazioni, piuttosto siamo disponibili, sin da ora, a potenziare l’attività del rigassificatore”. A 15 chilometri da Porto Viro (Rovigo) è attivo, infatti, dal 2009 il rigassificatore Adriatic Lng, impianto della capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa il 10% della domanda nazionale di gas naturale.

Ma contro la crisi energetica, la Regione punta anche sul fotovoltaico. Quello destinato alle proprie imprese. L’11 novembre la Giunta veneta ha deliberato di aumentare il fondo anticrisi di ulteriori 38,2 milioni di euro e di questi, 10 milioni saranno destinati esclusivamente ad agevolare gli investimenti delle aziende che includono la fornitura ed installazione di impianti solari.