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Crisi energetica: quanto gas metano ha risparmiato l’Italia?

gas metano
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Calabrese: “Siamo riusciti risparmiare un 20% in più di gas metano”

(Rinnovabili.it) – Quanto gas metano ha risparmiato l’Italia in risposta alla crisi energetica? La risposta puntale arriva oggi dall’ENEA che ha calcolato lo sforzo nazionale degli ultimi mesi rispetto al Piano di contenimento dei consumi. Pubblicato a settembre 2022, il Piano  definiva i passi da compiere per superare l’inverno in vista di una completa chiusura dei rubinetti russi, e raggiungere “indenni” il 31 marzo 2023. Questa, infatti, erala scadenza della prima finestra temporale di risparmio energetico chiesta ai Ventisette dalla Commissione Europea.

Il piano conteneva una serie di interventi, dalla massimizzazione della produzione termoelettrica con combustibili diversi dal gas all’introduzione  di misure di contenimento relative al riscaldamento invernale. Passando per una serie di misure comportamentali promosse da ENEA e la Presidenza del Consiglio dei Ministri con una campagna di sensibilizzazione.

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Il risultato di tutti questi sforzi? In otto mesi, ossia da agosto 2022 a marzo 2023, l’Italia ha fatto a meno di 10 miliardi di m3 di gas metano. Detto in altri termini ha ridotto del 18 per cento i consumi del periodo in base alla media degli ultimi 5 anni. Addirittura, il risparmio supera di circa 2 miliardi di m3 la riduzione fissata dal Piano nazionale. E porta gli sforzi nazionali leggermente superiore alla media dei risparmi UE (meno 17,7 per cento).

“Attraverso questo insieme di azioni amministrative e comportamentali, alle quali ENEA ha fortemente contribuito, siamo riusciti non solo a centrare l’obiettivo fissato dal Piano ma a risparmiare un 20% in più di gas”, ha commentato Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano e autore dello studio insieme a Francesca Caffari. Ovviamente non è tutto merito delle politiche attuate. Come ricorda lo stesso Calabrese, le temperature decisamente miti della stagione invernale e le drastiche misure di contenimento adottate dall’industria energivora, hanno dato una mano importante.

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