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L’Italia è la peggiore in Europa per espansione del gas fossile

Solo il 2% delle centrali a gas in Europa hanno una data di scadenza. In 98 casi su 100 i governi non pianificano la chiusura degli impianti. Vincolando il futuro del continente alla dipendenza da questa fonte fossile, anzi aggravandola con 72 nuovi GW pianificati o in cantiere. Il 10% dei quali sarà in Italia

Centrale elettrica a gas
Credits: ds_30 da Pixabay

Roma pianifica 7,4 nuovi GW di gas fossile

(Rinnovabili.it) – Con il G7 del 2023, Roma, Londra e Berlino hanno sottoscritto l’impegno a decarbonizzare il loro settore energetico “completamente o in gran parte” entro il 2035. Ma i piani sul gas fossile di Italia, Gran Bretagna e Germania dicono altro. A tutt’oggi, questi sono i tre peggiori paesi europei sia per capacità installata che per i piani di espansione delle centrali a gas fossile. Lo afferma un rapporto della coalizione Beyond Fossil Fuels pubblicato oggi.

“Esiste un consenso emergente secondo cui le nazioni europee dovrebbero eliminare gradualmente il gas fossile dai loro sistemi energetici entro il 2035, ma non lo si direbbe guardando l’agenda espansionistica dell’industria del gas”, spiega Alexandru Mustață di Beyond Fossil Fuels. “La mancata sincronizzazione dei piani industriali con l’imperativo di combattere il cambiamento climatico non farà altro che rendere la transizione verso l’energia basata sulle rinnovabili inutilmente costosa e caotica”.

I piani per la transizione di molti paesi europei sono “stonati”, nota il rapporto. Solo il 2% delle centrali a gas oggi in funzione ha una data di scadenza annunciata. Sul 98% degli impianti i governi non si pronunciano. Non solo. Nel continente sono pianificati 72 GW di nuova capacità installata a gas, che secondo Beyond Fossil Fuels si tradurranno in un aumento del 27% della capacità di gas nel prossimo decennio.

Sempre più gas fossile in Italia

L’Italia è sul podio dei peggiori. È il paese europeo con la maggior capacità installata 43,2 GW, davanti ai 36,2 GW del Regno Unito e ai 28,3 GW della Germania. Ma è anche nella top 3 dei paesi che pianificano o stanno costruendo la maggior quantità di nuove centrali a gas. Roma arriva a quasi 7,4 nuovi GW (4,2 pianificati, 3,1 in costruzione), in linea con gli 8,3 GW dello UK e gli 8,6 della Germania. Solo la Polonia viaggia su numeri simili (7,6 GW), ma ha una capacità installata attuale 13 volte inferiore a quella italiana. Una volta costruiti, la capacità di gas fossile in Italia supererà i 50 GW. Per decarbonizzare il sistema elettrico al 2035, come promesso al G7, Roma dovrebbe installare 190 GW di rinnovabili entro quella data.

“L’UE è nel mezzo di un passaggio strutturale verso un sistema energetico basato sulle energie rinnovabili. La nuova infrastruttura per il gas fossile in costruzione ora rischia di essere un enorme spreco di tempo e denaro, quando i governi e i servizi pubblici dovrebbero invece concentrarsi sullo sfruttare i vantaggi dell’energia eolica e solare più economica”, commenta Beatrice Petrovich di Ember.