Nel 2021 l’Italia ha importato 21 bcm di gas dall’Algeria
(Rinnovabili.it) – La strategia dell’Italia per dire addio al gas russo inizia a prende forma. Questa mattina il premier Mario Draghi è ad Algeri per mettere la firma sul nuovo contratto che porterà nella penisola ben 9 miliardi di metri cubi (bcm) in più. Il gas dall’Algeria importato dal Belpaese passerà così da 21 a circa 30 bcm.
Più gas dall’Algeria, oggi la firma
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la diplomazia italiana ha iniziato una frenetica girandola di incontri con i paesi fornitori per far fronte a possibili interruzioni dei flussi da Mosca e per svincolarsi dall’abbraccio scomodo del Cremlino il più in fretta possibile. Algeri era stata la prima tappa e oggi assicura una quantità di nuovo gas che fa diventare di nuovo il paese maghrebino il primo fornitore dell’Italia.
Con questo contratto, l’Italia riesce a rimpiazzare in un colpo solo circa 1/3 del gas che oggi importa dalla Russia (29 bcm l’anno). Mossa importante, dunque, che riporta la relazione con Algeri ai livelli che aveva fino al 2010. E se da un lato tranquillizza, soprattutto per i tempi rapidissimi con cui dovrebbero iniziare ad arrivare i bcm aggiuntivi (forse già prima dell’inverno), dall’altro lato deve far riflettere, avvertono molti analisti. L’aumento di forniture non diversifica davvero, anzi sposta la dipendenza da un solo paese da est a sud. E il Maghreb continua a essere attraversato da tensioni, fra proteste diffuse e repressione più o meno evidente da parte di regimi illiberali.
Ma le opzioni nel breve termine sono limitate. E l’Algeria è la numero 1 grazie alle connessioni esistenti via pipeline. Il nuovo gas dall’Algeria infatti arriverà tramite il gasdotto Transmed, attivo dal 1983, che attraversa la Tunisia e sbarca a Mazara del Vallo. L’aumento di forniture gasiere ne dovrebbe saturare la capacità, salendo dagli attuali 21 a 30 bcm.
Parte dell’accordo con l’Algeria dovrebbe essere anche una partnership rafforzata tra Eni e l’omologa algerina Sonatrach per aumentare la produzione di gas e petrolio, dopo che peraltro il 20 marzo le due compagnie hanno annunciato la scoperta di un nuovo giacimento da 140 mln di barili di greggio. Sul tavolo anche investimenti congiunti nelle rinnovabili (che nel medio-lungo periodo consentirebbero di liberare altro gas per l’export).