Da qui al 2024 dovrebbero crescere fino a 9 mld di m3
(Rinnovabili.it) – Tre miliardi di metri cubi di gas in più entro la fine del 2022 e un progetto pilota sull’idrogeno verde. Sono i due punti principali del memorandum of understanding firmato ieri da Eni e Sonatrach, la compagnia nazionale algerina degli idrocarburi. L’accordo inizia a mettere nero su bianco i dettagli dell’intesa raggiunta tra Italia e Algeria tra febbraio e aprile scorsi. Intesa fondamentale per la sicurezza energetica del Belpaese, che punta soprattutto sul gas dall’Algeria per emanciparsi da quello russo.
La compagnia energetica italiana ha trova l’intesa con l’omologa algerina su quali giacimenti già scoperti dovranno fornire il gas aggiuntivo. L’accordo politico raggiunto ad aprile parla di 9 miliardi di metri cubi in tutto, ma entro il 2024. Una capacità che, al momento, l’Algeria non può soddisfare. Per accelerare i tempi e garantirsi una quota di gas dall’Algeria già in tempi brevi, Eni supporterà Sonatrach nello sviluppo accelerato di alcuni nuovi giacimenti. Da cui, entro dicembre, saranno pompati 3 mld di m3 che arriveranno in Italia attraverso il gasdotto Transmed.
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“L’accordo non termina nel 2024 ma il flusso sarà costante o su una rampa che andrà a crescere: da Algeri avremo circa 3 miliardi di metri cubi in più di gas subito, altri 6 nel 2023 per arrivare a 9 miliardi, circa 3 miliardi di gas e 3 di Gnl”, aveva spiegato ad aprile il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, precisando i volumi attesi di gas dall’Algeria in occasione della visita di stato nel paese maghrebino con cui è partita ufficialmente la cooperazione energetica più stretta tra i due paesi.
Oltre al gas, il memorandum firmato ieri da Eni prevede “la valutazione tecnica ed economica di un progetto pilota di idrogeno verde a Bir Rebaa North (BRN), nel deserto algerino”. Progetto che “ha l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione dell’impianto a gas BRN operato dalla JV SONATRACH-Eni GSE”, si legge in una nota della compagnia energetica.
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