Nessun comunicato finale, G20 spaccato sulle fossili
(Rinnovabili.it) – In un altro segnale negativo per la Cop28 di Dubai, l’ultimo vertice del G20 Energia di Goa a guida indiana è finito senza nessun accordo sulla riduzione graduale dei combustibili fossili. Anzi, senza alcun comunicato finale. Indice di una spaccatura profonda tra le 20 maggiori economie del mondo su quella che la scienza del clima indica come la causa principale del riscaldamento globale antropico.
Fumata nera sulle fossili al G20 Energia di Goa
Il punto più importante in agenda erano le fossili. Il tentativo dell’UE e di altri paesi era di usare, come di consueto, il G7 e il G20 per costruire un consenso in vista della Cop di fine anno. Sotto i riflettori, questa volta, la costruzione di un accordo globale per la riduzione graduale dell’uso dei combustibili fossili, da sancire con una data di scadenza. Il tentativo è fallito.
Il comunicato della presidenza, un documento dove l’India riassume le discussioni avute al G20 Energia di Goa e registra le diverse posizioni dei paesi, segnala che sulle fossili non si è fatto alcun passo avanti. L’unico passaggio del testo riprende la vecchia formulazione, usata gli anni scorsi, sul phase down delle fossili “unabated”, cioè senza tecnologie per l’abbattimento delle emissioni. E sottolinea che alcuni paesi non sono d’accordo con il ricorso a queste tecnologie. Nulla più.
“Dato che i combustibili fossili continuano a svolgere un ruolo significativo nel mix energetico globale, nell’eliminazione della povertà energetica e nel soddisfacimento della crescente domanda di energia, alcuni membri hanno sottolineato l’importanza di compiere sforzi per la riduzione graduale dei combustibili fossili non abbattuti, in linea con le diverse situazioni nazionali, mentre altri hanno espresso opinioni diverse sul fatto che le tecnologie di abbattimento e di rimozione affronteranno tali problemi”, si legge al punto 25 del non-comunicato finale. Che non cita in nessun punto neppure il carbone. Su cui c’è già un impegno globale per il phase down assunto alla Cop26 di Glasgow.
Per la Francia, la colpa della fumata nera è della Russia. “Sono profondamente dispiaciuta che non ci sia stata alcuna dichiarazione congiunta alla fine di questo incontro, in particolare a causa della Russia”, ha detto Agnès Pannier-Runacher, ministra per la Transizione energetica francese.
L’Italia pensa solo ai biocarburanti
Sul mancato addio alle fossili dalle parti di Roma si tace. Gli unici commenti dal governo sono riservati ai biocarburanti, su cui l’esecutivo aveva spinto anche a proposito del dossier del phase out dei motori a combustione nel 2035. Al G20 Energia di Goa infatti è nata l’Alleanza Globale per i Biocarburanti. “L’Italia è tra gli iniziatori e siamo lieti di vedere sempre più Paesi aderire progressivamente”, ha detto il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava intervenendo all’evento di presentazione della Global Biofuel Alliance a cui aderiscono 19 nazioni e 11 organizzazioni internazionali. “Riteniamo che i biocarburanti sostenibili, come il biometano avanzato e l’HVO, siano risorse strategiche per un approccio ambizioso e pragmatico alla decarbonizzazione, una valida opzione soprattutto nei settori dei trasporti e hard-to-abate”, ha aggiunto Gava.